«Mi sono svegliato poco fa, con l'immagine che compare sulle pagine di Forbes. Sono felice e pieno di orgoglio per la mia città». Maurizio Marinella ieri mattina era raggiante. Poco prima dell'apertura dello store di piazza Vittoria, ha ricevuto il messaggio dalla redazione del celebre magazine Forbes Italia, che lo aveva appena inserito tra i 100 top manager del nostro Paese. Il re delle cravatte è l'unico napoletano in classifica. Nella graduatoria della rivista, figurano fondatori di società di successo, amministratori delegati di multinazionali e manager con carriere pluriennali alle spalle. «Capitani d'impresa - si legge sul sito web della rivista - che con lungimiranza e capacità stanno guidando le aziende fuori dalla crisi della pandemia». Un riconoscimento straordinario per Marinella, che ha sottolineato il cordone ombelicale che lo lega alla città. «Ora penso a quello che mi disse mio padre, in occasione della morte di mio nonno. Dobbiamo far capire alla gente che si possono fare cose importanti, partendo da Napoli, ma restando a Napoli. Ricordo i sacrifici che hanno fatto mio nonno prima, e mio padre poi, in questi 108 anni di storia dell'azienda. Ho voluto rimanere in città, nonostante i tanti momenti difficili. Sono sorpreso. Anche se, a dire il vero, la redazione di Forbes ci aveva contattato per chiederci informazioni sulla nostra storia e sui personaggi che l'hanno caratterizzata». Marinella ha poi ricordato le tante offerte ricevute per spostarsi altrove e, in particolare, un aneddoto che risale agli anni 90. «L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump - ricorda l'imprenditore - ci regalò un negozio nelle Trump Towers, sulla Quinta Strada a New York. Mio padre non volle accettare. Scrivemmo una lettera a Trump ringraziandolo, ma sottolineando che per noi era importante rimanere a Napoli. E poi abbiamo aperto negozi in Giappone, a Milano, a Roma. Anche adesso ci sono alcuni che ci tirano per la cravatta e vorrebbero acquistare il nostro marchio. Ma noi vogliamo andare avanti perché vivo un'emozione particolare tutte le mattine».
Quello di ieri si aggiunge ai tanti riconoscimenti ottenuti dalla maison partenopea. Tra quelli che il Ceo ricorda con una punta di orgoglio, c'è la mostra al Moma di New York, nel 2017, sui 150 prodotti iconici della storia della moda. Marinella era l'unico imprenditore italiano. «Accanto alle nostre cravatte - ricorda - c'erano i jeans Levi's e gli occhiali Rayban». È iniziata la quarta generazione della dinastia celebre in tutto il mio mondo. Accanto al Ceo, ora in azienda c'è anche il figlio Alessandro, 26 anni. E Maurizio rivela un progetto a cui sta lavorando con il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. «Si tratta di un'università degli antichi mestieri, per non far morire quell'artigianato che caratterizzava la città.