Palestina, a Napoli l'iniziativa «Alimentiamo la pace» è il contributo di Flai Cgil e Cgil Napoli per il movimento pro

L'evento si terrà venerdì, 26 gennaio alle 15:30, negli spazi dell’associazione «Figli In Famiglia» dopo oltre 100 giorni dal conflitto tra Israele e Hamas

L'iniziativa Alimentiamo la Pace
L'iniziativa Alimentiamo la Pace
Giovedì 25 Gennaio 2024, 18:46
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Venerdì 26 gennaio alle 15:30 negli spazi dell’associazione «Figli In Famiglia» a Napoli, si terrà l’iniziativa «Alimentiamo la pace: oltre le narrazioni uno sguardo sulla Palestina»,  promossa da Flai Cgil e Cgil Napoli e Campania, ad oltre 100 giorni dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas che sta colpendo la popolazione civile palestinese dopo il 7 ottobre.

A discuterne, il segretario generale Igor Prata, padre Alex Zanotelli, la vice presidente di «Un Ponte Per», Angelica RomanoAndrea Coinu, capo dipartimento Politiche internazionali della Flai-Cgil Nazionale e Daniela Pioppi, docente di Storia Contemporanea dei Paesi Arabi, presso l' Università di Napoli L’Orientale. Conclude, il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, modera la giornalista Bianca Senatore.

«Abbiamo scelto di organizzare la nostra assemblea generale su questo tema – dice il segretario generale Flai Cgil Campania e Napoli, Igor Prata – perché la nostra categoria non può essere indifferente a ciò che ci sta accadendo intorno.

Abbiamo preso posizione sulla guerra in Ucraina, così come subito abbiamo preso posizione all’indomani del 7 ottobre. Siamo consapevoli di cosa comporteranno questi conflitti per le lavoratrici e i lavoratori che proviamo ad organizzare: la difficoltà sull’approvvigionamento delle risorse energetiche, il prezzo dei beni di prima necessità, impatteranno in modo pesante sulla condizione materiale delle persone. Ma – continua Prata – se da un lato siamo bravi a contrattare, a incidere sulle tutele individuali e collettive, dall’altro la nostra categoria e il sindacato tutto deve fare un’ulteriore salto di qualità: dobbiamo avere la capacità, attraverso il conflitto e la mobilitazione che mettiamo in campo, di incidere sulle scelte politiche nazionali ed internazionali. Bisogna costruire alleanze, nessuno si salva da solo, a partire dal fatto che non può esserci pace sotto occupazione e che – conclude – continuiamo a sognare una Palestina Libera».

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