L'ex ragazzo di Scampia: «Porto Napoli in Francia con i nostri pizzaioli doc»

La storia di Nicola Corretto a Boulogne

L'ex ragazzo di Scampia: «Porto Napoli in Francia con i nostri pizzaioli doc»
di Paolo Barbuto
Giovedì 28 Settembre 2023, 23:23 - Ultimo agg. 29 Settembre, 18:06
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Nella foto che vedete sopra c’è scritto «pizza is love”: è stata scattata in Francia, a Boulogne, all’interno di un ristorante, il “Rouge 32” che sarà inaugurato fra un mese dopo un investimento da un milione di euro. In realtà con quei neon luminosi avrebbero dovuto scrivere “Napoli is love”, perché quella che si sta scrivendo nel nord della Francia è la storia di un’intensa dichiarazione d’amore per la città. Nicola Corretto era un ragazzo quando partì da Scampia, dove la famiglia s’era trasferita quando lui era ancora un bimbo.

Oggi è prossimo ai cinquant’anni ma il suo percorso e la sua terra, non li dimentica: «Per non pesare sulla famiglia ho fatto due anni nell’Esercito, poi ho lasciato la divisa e sono andato a seguire un corso per croupier a Roma.

Da lì è iniziata la mia avventura». Qualche anno sulle navi da crociera, altre stagioni nei casinò di tutto il mondo, d’estate vicino al mare, d’inverno in quelli sulle nevi. Poi l’incontro con la Golden Palace, società di Bruxelles, proprietari di origine italiana, che gestisce casinò e sale da gioco in Belgio e in Francia. 

Corretto fa carriera, attualmente è il responsabile di tutte le strutture di Francia. Rilancia il casinò di Boulogne, che oggi è il primo del territorio e ha strapazzato la concorrenza. Poi arriva l’occasione del ristorante: «Quello che c’era aveva spazi ridotti. Abbiamo avuto a possibilità per ampliare e ridisegnare gli obiettivi: ho pensato che la svolta poteva arrivare in una sola maniera, portando la vera pizza napoletana in Francia».


Succede, così, che in una località marittima francese, più vicina a Londra che a Parigi in linea d’aria, parte un progetto pensato da un napoletano e interamente legato alla città di Napoli: «In Francia c’è una grande cultura della pizza - sorride Corretto - credo di aver letto che se ne consuma più qui che in Italia. Però è una pizza diversa dalla nostra, non migliore o peggiore, ma differente. Così ho deciso che bisognava proporre la nostra pizza, convinto che l’accoglienza dei clienti sarebbe stata entusiastica». La prova del nove deve ancora arrivare, perché il ristorante verrà ufficialmente inaugurato a novembre.

Però, siccome si tratta di un progetto di alto livello, il reclutamento del personale è partito con largo anticipo. Esattamente la scorsa estate quando Corretto è tornato nella sua Napoli per scegliere i pizzaioli da ingaggiare.

Il direttore generale del Golden Palace non cercava pizzaioli di grido ma persone innamorate della pizza, pronte a raccogliere la sfida di andare in riva all’oceano a impastare e infornare: «Mi sono imbattuto, casualmente, nella scuola di pizzaioli di Fabio Cristiano a Bagnoli - racconta sorridendo Corretto - sono andato a vedere come si specializzavano all’interno della “Antica pizzeria da Gennaro”, ho scoperto un mondo di attenzione e professionalità, di amore verso la pizza. È stato un colpo di fulmine».

Quel colpo di fulmine s’è trasformato nell’ingaggio immediato di due dei migliori pizzaioli usciti dalla scuola, Gennaro Postiglione e Giulio Di Biasio, che adesso sono già a Boulogne a provare il forno realizzato per il ristorante e gli impasti, che vanno adeguati alla temperatura e all’umidità locale: le pizze che stanno sfornando durante i test  hanno conquistato chiunque le abbia assaggiate. 

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Ma la questione, qui, non è legata al sapore o all’alveolatura della pizza che sono certamente importanti, però in questo racconto finiscono sullo sfondo. La storia - ricordate? - parte dall’amore per Napoli: «Io me lo porto dentro l’amore feroce per la mia città. Mi porto dentro i giorni in cui da Scampia andavo a studiare al Mercalli svegliandomi alle sei del mattino, con immensi sacrifici. So cosa significa, a Napoli, avere voglia di crescere e invece dover lottare con le difficoltà. Ecco perché ho pensato di offrire un’occasione a due napoletani, perché quando fai fortuna devi sempre essere capace di condividerla con chi ami. E io Napoli la amo davvero».

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