«La Campania garantisca cure
palliative a chi ne ha bisogno»

«La Campania garantisca cure palliative a chi ne ha bisogno»
Martedì 2 Maggio 2017, 12:56
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«Rispettare i diritti di pazienti che soffrono non è un optional, o almeno non dovrebbe esserlo. Tuttavia in Campania le cose non vanno per il verso giusto». L’allarme arriva da Sergio Canzanella, direttore dell’Osservatorio Regionale Cure Palliative e Medicina del Dolore in Campania che sottolinea l’importanza che nei nuovi Lea, (all’art. 38 comma 2 del D.P.C.M. del 12 gennaio 2017 pubblicato in S.O.G.U. n.15/17) vengano rispettati.

«La verità – denuncia Canzanella – è che sarebbe previsto che nell'ambito delle attività di ricovero ordinario vengano garantite tutte le prestazioni cliniche, mediche e chirurgiche, ostetriche, farmaceutiche, strumentali e tecnologiche necessarie ai fini dell'inquadramento diagnostico, della terapia, inclusa la terapia del dolore e le cure palliative, o di specifici controlli clinici e strumentali. La Terapia del Dolore e le Cure Palliative non sono quindi rivolte solo a favore di persone affette da patologie ad andamento cronico ed evolutivo per le quali non esistono terapie o, se esistono, sono inadeguate o inefficaci ai fini della stabilizzazione della malattia o di un prolungamento significativo della vita, ma anche ai malati in ricovero ordinario. Altro tema scottante, sul quale la Campania dovrebbe attivarsi è quello relativo ad un trattamento denominato adroterapia, che il Governo prevede sia gratuito a disposizione di tutti i malati oncologici ai quali è prescritto.

«I fasci di protoni e ioni carbonio – spiega Canzanella - sono prodotti da un sincrotrone, che ne sprigiona di più pesanti e dotate di maggiore energia rispetto alla radioterapia: grazie a cui è possibile modificare con maggiore forza il DNA delle cellule tumorali ed impedire loro di riprodursi.
Il trattamento è al momento erogato in una sola struttura italiana: il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia, dove finora sono stati trattati poco più di 900 pazienti. I L.E.A. prevedono che vengano trattate 10 malattie oncologiche: cordomi e condrosarcomi della base del cranio e del rachide, tumori del tronco encefalico e del midollo spinale, sarcomi del distretto cervico-cefalico, paraspinali, retroperitoneali e pelvici, sarcomi delle estremità resistenti alla radioterapia tradizionale (osteosarcoma, condrosarcoma), meningiomi intracranici in sedi critiche (stretta adiacenza alle vie ottiche e al tronco encefalico), tumori orbitari e periorbitari (ad esempio seni paranasali), incluso il melanoma oculare, carcinoma adenoideo-cistico delle ghiandole salivari, tumori solidi pediatrici, tumori in pazienti affetti da sindromi genetiche e malattie del collageno associate a un’aumentata radiosensibilità. Oltre a recidive che richiedono il ritrattamento in un’area già precedentemente sottoposta a radioterapia. «Spero – conclude Canzanella – che il governatore De Luca si attivi su questi temi nel più breve tempo possibile. Così da dare sollievo ai cittadini campani che soffrono ed evitare un incremento della migrazione extraregionale».
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