Napoli, nuovo raid vandalico nel centro storico: sfregiata la Cappella Pontano

«Continuano senza sosta le aggressioni ai nostri monumenti più famosi e significativi»

La Cappella Pontano sfregiata
La Cappella Pontano sfregiata
di Antonio Folle
Martedì 29 Agosto 2023, 15:06 - Ultimo agg. 15:29
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Continuano senza sosta i raid vandalici messi a segno nel centro storico di Napoli. Stavolta a finire nel mirino dei writers la cappella Pontano, capolavoro rinascimentale commissionata dal famoso letterato Giovanni Pontano per ospitare le spoglie dell'amata moglie Adriana Sassone.

La piccola cappella, completata nel 1492, è stata letteralmente sfregiata con le ormai famigerate scritte realizzate con bombolette spray, una vera e propria piaga per il centro storico della città. Il lato della struttura che affaccia su via del Sole, a due passi dal Decumano Superiore, è quello più colpito dai vandali che hanno agito - come ormai triste consuetudine - completamente impuniti. A nulla, infatti, sono servite le telecamere di videosorveglianza installate in zona. Circostanza che rendono l'episodio ancora più grave. 

La cappella Pontano, commovente pegno d'amore di uno dei più famosi umanisti di ogni epoca, è solo l'ultimo monumento ad essere imbrattato dai writers selvaggi che tengono sotto scacco la città senza mostrare alcun riguardo per un patrimonio storico-culturale invidiato da tutto il mondo.

Un orrendo spettacolo sotto gli occhi delle migliaia di turisti che si riversano ogni giorno in città ed un danno enorme all'immagine di una città che - anche a causa dell'opera di vandali scatenati - proprio non riesce a scrollarsi di dosso l'odiosa etichetta di incivilità che la accompagna nonostante il boom turistico degli ultimi anni. 

«Nonostante le dichiarazioni e gli annunci, finalizzati a recuperare il gap accumulato in oltre 10 anni di mancata applicazione di un Piano di gestione del Sito Unesco - denuncia Giuseppe Serroni, presidente dell'associazione I Sedili di Napoli - pare che niente si voglia mettere in pratica per tutelare un patrimonio di Arte, Cultura e Storia che ci è invidiato da tutto il Mondo. Continuano senza sosta le aggressioni ai nostri monumenti più famosi e significativi. La Cappella Pontano, in pieno Centro Storico di Napoli, mostra oggi alle centinaia di migliaia di turisti che affollano i Decumani in questi giorni ferragostani, un nuovo oltraggio. Nuove scritte vandaliche sono apparse a riempire la parete intera della parte della cappella rinascimentale su Via del Sole. A nulla servono dunque le numerose telecamere di videosorveglianza che pure sono presenti in zona - continua Serroni - né si può sempre contare sul Volontariato delle associazioni territoriali per tamponare le ferite che ogni giorno vengono inferte alla Città. Servono azioni di repressione di questo fenomeno - l'affondo - perché le normative ci sono ma in assenza di un più capillare e mirato controllo del territorio, i vandali che evidentemente odiano la Città, continueranno a spadroneggiare sicuri della loro impunità. Facciamo appello al ministro della Cultura - ha poi concluso Serroni - per salvare quello che ancora resta del Sito Unesco e perché dia seguito all'impegno assunto nel corso di un convegno organizzato da diverse Associazioni partenopee lo scorso 28 aprile».

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L'ultimo grande intervento di restauro che ha visto coinvolta la cappella Pontano risale al 2017, nell'ambito del grande progetto Centro Storico, un progetto che mirava alla riqualificazione del patrimonio monumentale del centro storico Unesco. Da allora la struttura è stata restituita alla città ed è sede di mostre e convegni a tema storico-culturale e artistico. La sua centralità e la particolarità della sua storia, però, non sono bastati a mettere l'edificio al riparo dall'opera dei vandali seriali. Da questo punto di vista l'episodio denunciato da I Sedili di Napoli ha messo ancora una volta a nudo la debolezza di un centro storico estremamente frequentato ad ogni ora del giorno e della notte, ma vulnerabile come una delle tante periferie spopolate che circondano la città. Una vulnerabilità con la quale le istituzioni dovranno fare i conti al più presto. 

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