Napoli, la street art entra anche nella chiesa dei Cristallini

Continua il restyling avviato dalla cooperativa La Paranza

La chiesa della Maddalena ai Cristallini riaperta al pubblico restaurata
La chiesa della Maddalena ai Cristallini riaperta al pubblico restaurata
Maria Pirrodi Maria Pirro
Martedì 29 Agosto 2023, 08:00 - Ultimo agg. 30 Agosto, 07:07
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La street art entra in chiesa al rione Sanità. Con i ritratti di Pasquale il salumiere e di Egidio il professore. E lo sguardo lungo di Anna de Stefano, impegnata nel doposcuola. Poi, tra gli affreschi, ci sono Alessandro, Isabella e Patrizia, per tutti «la nonna di Calimero». E Mohammed: cingalese d'origine, napoletano di adozione. Accanto a uno spazzino, un uomo sottile come il fil di ferro, la signora del caffè, i bimbi. Tra i capitelli dipinti d'azzurro e le pareti decorate con le foto della gente del quartiere, si riconosce anche il profilo di Annalisa: è la più anziana del gruppo di abitanti che danno un nuovo volto al luogo e, nel contempo, ne rappresentano la storia.

Un'operazione riscatto dopo quella che, a maggio scorso, ha portato a riaprire la chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi con un infopoint turistico e lo Jago Museum. «Anche questa chiesa, dedicata a Maria Maddalena, come l'altra è rimasta chiusa per più di 40 anni: risale all'Ottocento ma nulla resta dell'epoca», ricorda il parroco del rione Sanità, Gigi Calemme. «Adesso sembra non avere porte», riflette sulla soglia padre Antonio Loffredo, che rilancia il messaggio di Papa Francesco. «Vuole essere una prosecuzione della strada», conferma l'intenzione Tono Cruz, pedagogista spagnolo prestato all'arte, autore dei murales con il cileno Mono Gonzàlez, detto el Mono, 76 anni, alle spalle la lotta al regime di Pinochet. «A distanza di mezzo secolo esatto dal golpe importanti iniziative sono in corso nel Paese: va rilanciata la partecipazione, dimensione che ultimamente si è perduta, con conseguenze devastanti», spiega il maestro tra i suoi lavori dal tratto peculiare: spine e rovi, vulcani e ossa trasformati in alberi, sulle colonne adornate da foglie e punte oro zecchino. E, sulle volte, occhi profondi, tra fessure, spuntano qua e là, ricordando il passamontagna del subcomandante Marcos. Gli stessi simboli sono ben piantati nelle grandi opere esposte in queste settimane in una personale al museo d'arte contemporanea di Santiago del Cile diretto da Daniel Cruz Valenzuela, ieri sera all'inaugurazione partenopea assieme ad Angela Tecce, presidente della Fondazione Donnaregina, e il sindaco Gaetano Manfredi

Il restyling rientra nell'ambito del progetto «Luce al rione Sanità» avviato dalla cooperativa La Paranza e finanziato interamente da privati: 250.000 euro stanziati dalla Fondazione con il Sud e dalla Fondazione di Comunità San Gennaro con Intesa Sanpaolo. Un restauro durato due anni, perché ha coinvolto la comunità nelle scelte e negli interventi veri e propri, preceduti da workshop con i ragazzi. «Stando all'idea originaria, la chiesa non avrebbe dovuto essere di venti tonalità di azzurro: lo ha chiesto la gente del posto», rivela Cruz. «È il colore del cielo e del mare, non solo del Napoli calcio», sorride Vincenzo Grimaldi, 10 anni, tra i più attivi baby-collaboratori. 

 

Ogni dettaglio nasconde un potente racconto. Sul soffitto, ad esempio, sono proposti gli oggetti utilizzati nei mestieri antichi. «E altre foto, di visi, sofferenze e sorrisi, stampate su bandiere, sono esposte sotto le volte perché tutti, alla fine, hanno chiesto di posare e far parte dell'opera», spiega la curatrice Giuliana Conte. Ancora: la mano sul tabernacolo per la benedizione è la sinistra anziché la destra, opposta e rovesciata come il tentativo di «trasformare paure e fragilità in coraggio». Quindi, l'altare: a forma di prua di una barca di migranti, è composto dai legni recuperati a Lampedusa ed è opera dei detenuti del carcere di Secondigliano, protagonisti qui anche di un laboratorio in cui produrranno strumenti a corde dai materiali di risulta dei naufragi. Non solo. Da oggi la chiesa ospiterà, su richiesta, feste di compleanno e diventerà sede del coro Voices of Napoli sostenuto dalla Fondazione Andrea Bocelli. «E sarà accessibile per visite guidate gratuite, la mattina, in modo da condividere tutto questo», dice Rebecca Rocco, 22 anni, e si commuove ascoltando in sottofondo «La voce dei sommersi» di Ennio Morricone, con la voce stessa dell'autore incisa tra rumori delle onde, dopo a tragedia del 3 ottobre 2013.

Una preghiera laica. Ma la chiesa resta luogo di culto: le sedie sono in sacrestia, in sostituzione dei banchi, pronte per la prima messa che verrà celebrata dal vescovo Michele Autuoro, il 15 settembre, quando la statua dell'Assunta verrà riportata in processione. 

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