Poche abitazioni e prezzi alle stelle. Il mercato immobiliare del Centro direzionale resiste nonostante la crisi Covid. Per quanto riguarda i cespiti privati - il mercato degli uffici viaggia su altri binari - le quotazioni sono quasi pari a quelle del centro cittadino. Basti pensare che secondo il sito Agenzia delle entrate e gli indici di riferimento del secondo semestre 2021, i prezzi delle abitazioni del Centro direzionale arrivano a toccare quota 2.400 euro al metro quadro. Nella centralissima via Mezzocannone, tanto per fare un esempio, si arriva a 2.700 euro. Gli esperti del settore provano a spiegare il fenomeno delle case con prezzi alti nonostante il Centro direzionale resti un progetto incompiuto. Il raddoppio mai realizzato prevede peraltro la costruzione di nuovi volumi, anche residenziali. Il coro unanime è che «soltanto con un rilancio dei servizi si potrà ridare vita a tutta l’area».
«Il Centro direzionale doveva essere il cuore pulsante della City - spiega Giorgio Tufano della Baratto immobiliare - Nasce come agglomerato di uffici, ma all’epoca della sua costruzione furono messe in piedi anche delle torri per abitazioni.
Le case, negli anni ’90, poco dopo la costruzione della prima parte del Centro direzionale immaginato da Kenzo Tange, furono pagate moltissimo: «Oggi si tenta di rivenderle a prezzi comunque sostenuti perché chiaramente non si vogliono perdere i soldi investiti all’epoca» evidenzia Tonia Ranisi, agente della Remax 4You di via Michelangelo Schipa. «Per quanto riguarda le abitazioni i prezzi sono alti, ma stabili rispetto all’ultimo borsino di giugno. Ovviamente il prezzo lo fanno tanti fattori, alcuni determinanti: al di là della metratura, che spesso è ampia, ci sono poi le case che affacciano internamente e quelle che hanno vista mare. C’è poi un altro tema. Molte persone vendono perché stanno andando via dal Centro direzionale. Dopo le 18 la zona diventa invivibile, si svuota ed è pericolosa. C’è poca illuminazione e la sicurezza è scarsa. Se non si avvia un’opera di restyling sarà difficile rilanciare l’area della City».
È d’accordo anche Giuseppe Carelli, agente della Cnv immobiliare: «Molti cittadini che vivono al Centro direzionale vogliono cambiare zona, ma non svendono le abitazioni. Sono state pagate tanto all’epoca e oggi è chiaro che non ci vogliano perdere. Con un rilancio dell’area si potrebbe invece attrarre anche l’alta borghesia. Perché molte di quelle abitazioni sono grandi, spaziose e anche belle dal punto di vista degli arredi interni. Dunque hanno tutto per essere vendute a prezzi sostenuti, tranne ciò che c’è fuori dai palazzi. Parliamo di una zona dove la sera vige di fatto il coprifuoco». Carelli infine rimarca: «Per questo immagino che alla fine sia difficile vendere quegli appartamenti ai prezzi iniziali. Il mercato quello che vale quello ti rende».