Tavolino selvaggio a Chiaia, i residenti non si arrendono: scatta un nuovo ricorso al Tar

Tavolino selvaggio a Chiaia, i residenti non si arrendono: scatta un nuovo ricorso al Tar
di Daniela De Crescenzo
Giovedì 2 Luglio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 07:00
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Guerra dei tavolini atto terzo. Il consiglio comunale ha approvato la delibera che ne facilita la sistemazione sul suolo pubblico, ma il comitato Chiaia Viva e vivibile non ci sta a veder nuovamente occupate le strade e ricorre ancora al Tar che già l’8 giugno ne aveva bloccato l’installazione. La parola, quindi torna al tribunale amministrativo che aveva sospeso l’ordinanza sindacale del 4 giugno con le nuove norme sull’occupazione del suolo pubblico da parte di bar e ristoranti. Secondo i giudici il provvedimento sarebbe stato in odore di illegittimità non essendo stato votato dal consiglio comunale, ma solo dalla giunta. Qualche giorno dopo i vigili urbani erano scesi in campo revocando quattordici concessioni e liberando via Bisignano e vico Satriano dai tavoli e dalle sedie che erano stati sistemati tra i marciapiedi e i paletti dissuasori della sosta, e scatenando così la protesta dei gestori di bar e di pub. 

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Il 22 giugno, però, l’amministrazione ha portato le nuove norme in aula ottenendone l’approvazione. Ma i tavolini, almeno nell’area dei baretti, non sono ricomparsi. «Avere meno posti a sedere vuol dire lavorare meno e male - spiega Aldo Maccaroni, presidente del comitato Chiaia Night e Baretti Falcone - nel periodo in cui abbiamo potuto far sedere i clienti c’è stato più ordine e meno caos». Del resto l’amministrazione De Magistris aveva deciso di permettere ai gestori di allargare gli spazi all’aperto per evitarne il collasso economico. Le regole sul distanziamento, riducendo il numero dei clienti, avrebbero necessariamente ridotto gli incassi mantenendo inalterate le spese. Potendo sistemare posti a sedere in strada, invece, i gestori hanno la possibilità di incrementare i ricavi almeno nel periodo estivo. E le nuove norme, infatti, resteranno in vigore, Tar permettendo, fino all’autunno.

Ma il comitato Chiaia Viva e vivibile si oppone alla nuova occupazione di suolo in nome dei diritti dei pedoni e dei disabili e quindi, rappresentato dall’avvocato Luca Tozzi, non si è arreso e ha presentato un nuovo ricorso per motivi aggiunti in cui sostiene che anche il nuovo atto è illegittimo perché contiene deroghe al codice della strada, al regolamento dehors, al decreto legislativo del 2004 che prevedeva il permesso alla sovrintendenza per l’arredo urbano. Non solo: secondo i ricorrenti l’atto sarebbe illegittimo anche perché la prevista richiesta di compatibilità alla Asl in base alle nuove norme non sarebbe preventiva.  
 


«La nuova delibera del consiglio comunale - sostiene Caterina Rodinò, presidente del comitato Chiaia Viva e vivibile - ha confermato le stesse occupazioni stabilite dall’ordinanza sindacale sospesa dal Tar. L’amministrazione non ha voluto, quindi, che il tribunale si pronunciasse definitivamente nel merito. Ma la sentenza sarà comunque inevitabile visto che la riunione collegiale è prevista per il 7 luglio». Intanto, secondo i residenti, anche senza il surplus di tavolini, la situazione nell’area dei baretti resta critica: nel week-end c’è stato il solito caos condito da megarissa e uno degli esercizi di vicoletto Belledonne è stato sospeso dal questore per aver somministrato alcol a un minore senza chiedere i documenti. Ma Maccaroni non ci sta a passare per fomentatore del caos. «Noi abbiamo pubblicamente condannato chi non rispetta le regole - sostiene - e adesso speriamo che il Tar tenga presente che oltre alle esigenze dei residenti ci sono anche quelle degli operatori economici che hanno affrontato molte spese per comprare tavoli e sedie e che in questo momento difficile hanno bisogno di indicazioni chiare: non si possono fare investimenti se non ci sono indicazioni puntuali sul futuro».
 

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