Napoli Est, pericoli nell'area giostre del parco Troisi: sos dei cittadini

Napoli Est, pericoli nell'area giostre del parco Troisi: sos dei cittadini
di Alessandro Bottone
Lunedì 30 Maggio 2022, 16:48 - Ultimo agg. 19:13
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I cittadini fanno appello alle istituzioni locali per salvare l'area delle giostre interna al parco comunale 'Massimo Troisi' di San Giovanni a Teduccio, quartiere nella periferia orientale di Napoli. Attraverso una petizione online chiedono di intervenire nello spazio dedicato ai bambini che da tempo è ridotto in difficili condizioni con giochi rotti e pavimentazione sconnessa.

In particolare, la proposta è nata dal gruppo Facebook "San Giovanni a Teduccio 80146" che raccoglie oltre cinquemila residenti del popoloso quartiere di Napoli Est. La petizione, lanciata dal cittadino Luigi Caruso sulla piattaforma virtuale Change, mira proprio alla riqualificazione dello spazio delle giostre del bene di viale 2 Giugno specificando la necessità di renderla vivibile per i giovanissimi del quartiere, e non solo. Alcune giostre risultano distrutte ad opera dei vandali. Altre sono visibilmente "consumate" dalle intemperie. Il tappeto antitrauma è completamente "saltato" per l'usura tanto da creare dislivelli e dissesti particolarmente pericolosi per i bambini.

Le situazioni di pericolo e degrado del polmone verde sono denunciate anche da un'altra realtà che opera nella zona orientale di Napoli, ovvero la cooperativa sociale Sepofà. «Faccio un appello al sindaco e a tutte le istituzioni locali: mettiamo in sicurezza i nostri parchi. Serve un piano Marshall per offrire alla cittadinanza spazi e rendere fruibili quelli esistenti, come il parco Troisi. Allo stato attuale quel parco non solo non è fruibile ma è addirittura pericoloso, con aree tutt’altro che sicure soprattutto per i bimbi», spiega Roberto Malfatti, presidente della Sepofà, che insiste: «Noi, come terzo settore, siamo disponibili a prenderci cura dell’aspetto socio-culturale della fruizione della cosa pubblica, con azione di cittadinanza attiva, di sensibilizzazione sulla cura del bene comune e collaborando con l'Amministrazione qualora lo ritenesse opportuno. Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria e straordinaria, non possiamo e non vogliamo sostituirci a chi ha tra le proprie funzioni il dovere di amministrare questi spazi. Se poi pensiamo che le azioni estemporanee di pulizia collettive possano risolvere il problema endemico del servizio giardinaggio e dei parchi del Comune di Napoli allora siamo su due binari di pensiero diversi», conclude il cittadino.

Nei giorni scorsi numerosi volontari di diverse realtà associative hanno ripulito una parte del bene comunale da molti conosciuto come “il laghetto”.

Una iniziativa fortemente simbolica che ha riportato l’attenzione sulla necessità di riqualificare l’enorme spazio pubblico che insiste nella cosiddetta zona di “Taverna del Ferro”. Nei prossimi mesi saranno messi in campo alcuni intervento di rigenerazione grazie ai fondi del Piano Strategico della Città Metropolitana di Napoli.

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