Napoli, notte bianca per salvare Port'Alba: folla in strada, Manfredi annuncia il vincolo

In piazza anche il sindaco: in un anno restyling dell’Arco

La notte bianca a Port'Alba
La notte bianca a Port'Alba
di Gennaro Di Biase
Venerdì 17 Novembre 2023, 22:32 - Ultimo agg. 19 Novembre, 09:57
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In realtà, Port’Alba ha solo bisogno di diventare ciò che è già. Lo si è visto ieri, nel corso di una Notte Bianca con oltre un migliaio di presenze. Una serata di festa, lettere e speranza: non si camminava, tanta era «la folla incantata, come a San Gregorio Armeno sotto Natale», ha sorriso Maurizio de Giovanni. Port’Alba è stata ieri un posto magico, in cui la cultura e le parole scritte sulle pagine dei libri mettono chi la percorre al riparo dal degrado. È proprio per ottenere questo risultato di straordinaria normalità, che Il Mattino ha lanciato il 3 novembre una campagna di stampa per il ripristino dell’arco affacciato su piazza Dante (devastato e imbrigliato da reti anti-crolli da quasi un ventennio) e per la rifunzionalizzazione generale della via dei libri. È di questo che ha parlato anche il sindaco Gaetano Manfredi, che è arrivato alla Notte Bianca per annunciare «il restyling finale dell’arco entro 12 mesi e più tutele per la via dei libri». Cruciale in quest’ottica il sostegno arrivato dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Ieri sera si è alzata - eccezionalmente - anche la saracinesca della Saletta Rossa, la stessa in cui un tempo Kerouac, Bathes, Eco e Pasolini “fabbricavano” cultura. In primavera aprirà del tutto, nei locali ex Guida, con la factory culturale guidata dalle famiglie Mazzei-Grassi, che hanno acquistato i locali dopo anni di oblio. Partiamo proprio dal futuro e dal restauro di Port’Alba e dalle tutele in vista per le attività culturali: «Sull’arco stiamo facendo un’analisi tecnica - ha argomentato il sindaco - per comprendere se il problema sia strutturale o solo di infiltrazioni, come pensiamo. Vogliamo risolvere in maniera definitiva la questione. Sul contenzioso legale dovrebbe arrivare una risposta a febbraio. Faremo subito un tavolo con i privati, i lavori andranno fatti nella stagione calda. Avevamo richiesto una tutela rafforzata per Port’Alba, come fatto con San Gregorio Armeno.

Ma la Sovrintendenza ha valutato che le attività preesistenti non fossero sufficienti. Credo però che, anche con la campagna lanciata da Il Mattino e con questo movimento popolare, con il comitato di librai, con un Centro Commerciale Naturale e la riapertura della Saletta Rossa, la Sovrintendenza e la Regione, sulla base del Codice dei Beni Culturali, potranno rivalutare la situazione e riconsiderare positivamente la tutela. Vogliamo fare con i librai quanto fatto con i pastorai». 

Le promesse sono chiare, dunque. Essenziale in quest’ottica anche l’appoggio di Gennaro Sangiuliano: «La tutela e la salvaguardia di un luogo così magico come Port’Alba sono fondamentali - ha detto il ministro - Saremo accanto ai cittadini nella difesa dell’architettura di questa parte del centro storico della città di Napoli che conosco benissimo, essendo nato lì vicino, e che ho percorso migliaia di volte apprezzandone anche il valore identitario. Appena possibile incontrerò le associazioni per definire insieme un piano di lavoro per il recupero di Port’Alba». 

Era bellissima Port’Alba ieri. Piena di luci e luce. Blogger, politici, stampa, artisti, librai, scrittori. Cittadini. Tutti a testimoniare che il patrimonio culturale non è solo memoria storica, ma anche identità presente. E Partenope ne trabocca. Ecco perché in migliaia si sono uniti in presidio, per il bene della collettività. Una notte bianca tra amici di Napoli per aspettare la nuova alba di Port’Alba. Da Maurizio de Giovanni a Valeria Parrella, da Marco Zurzolo (col suo sax) a Pietro Treccagnoli e Gigi Di Fiore. Presenti anche vari consiglieri comunali e Antonio Bassolino. È la città che Napoli si merita: arte, letteratura e unione d’intenti. 

 

L’idea dell’evento era nata la settimana scorsa, da un colloquio tra gli imprenditori di Port’Alba, autori del “Manifesto per la salvezza” della via dei libri, e il deputato Francesco Borrelli arrivato a sottoscrivere l’appello. «Speriamo che si passi presto ai fatti - aggiunge Borrelli - La zona necessita di più regole e decoro, piazza Dante compresa». Francesca e Sara Mazzei sono giovani, ma aspettano già da un po’ di riaprire la Saletta Rossa. E, soprattutto, ci credono con tutte le forze: «Le vendite nelle librerie fisiche stanno crescendo - sorridono - Ce la faremo. Apriremo la nostra factory in primavera: ci sarà un’area per il gaming, così da attrarre un pubblico giovanile con i videogame, anche a sfondo culturale. Poi un bar e, soprattutto, i libri». La salvezza di Port’Alba passa dai loro occhi entusiasti. 

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Musica, teatro (con gli attori del Tram), letteratura e centinaia di libri venduti: «Questa è una delle pochissime sere in cui a Port’Alba non si parcheggia abusivamente», sospirano Fabio e Monica Amodio (che assieme ai Mazzei e ai Langella hanno redatto il Manifesto). A Napoli, al contrario di quanto avviene in gran parte delle altre metropoli occidentali, la bellezza della città diventa a tratti un peso, un ostacolo per la vita urbana presente. Qui, paradossalmente, il patrimonio culturale, più che una manifestazione di presenza delle istituzioni, può trasformarsi in assenza dello Stato. È proprio questo il rovesciamento in cui, negli ultimi decenni, sono rimaste impigliate le reti di contenimento dell’arco di Port’Alba dissestato. Le luci accese della Saletta Rossa, ieri sera, sono servite proprio a invertire questa rotta, a riportare la bellezza dalla parte giusta. Si possono provare sentimenti anche per una strada. E Port’Alba, con la sua storia e con la sua funzione, ha tanti amanti. La viuzza tra piazza Dante e piazza Bellini è una bretella che commercia, contiene e trasporta tutti i significati di Napoli, e che collega la letteratura alla realtà dei vicoli. Un posto in cui le lettere sono in grado di mescolarsi al pop, qui il dio delle parole incontra il dio della strada. Ieri, per una notte, è stato di nuovo così. Speriamo che la rotta resti questa. 

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