Emergenza rifiuti a Napoli: dal centro a Chiaia, è una discarica a cielo aperto

Emergenza rifiuti a Napoli: dal centro a Chiaia, è una discarica a cielo aperto
di Dario De Martino
Mercoledì 19 Gennaio 2022, 23:42 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 17:31
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«La situazione dei rifiuti è sotto gli occhi di tutti» diceva solo qualche giorno fa il sindaco Gaetano Manfredi. In effetti è proprio così. Non c’è bisogno di allontanarsi nella periferia della città, dove più spesso si sono accumulati ritardi nella raccolta, per accorgersi della sporcizia che regna sovrana. Al centro storico quasi tutti i contenitori sono stracolmi di sacchetti e molti sono i cassonetti che straboccano di rifiuti, con l’immondizia abbandonata sulla strada. E anche in questo caso non c’è bisogno di inoltrarsi nei vicoletti più nascosti. Piazza Dante, piazza Carità, piazza Bellini e via Toledo non sfuggono al degrado. Anche le strade e le piazze principali della città, quelle maggiormente visitate dai turisti, sono piene di immondizia. 

Scene che quasi ricordano le immagini dell’emergenza rifiuti del 2008, il punto più basso toccato da Napoli. In alcuni casi il paragone con l’emergenza di 15 anni fa regge. Basta pensare alla Duchesca, area mercatale tra piazza Garibaldi e il corso Umberto I.

All’angolo tra via Maddalena e via Mancini, ci sono due cassonetti dell’indifferenziata. Uno, però, è stato ribaltato. Chissà se ha ceduto per i troppi rifiuti, se è stato buttato giù come gesto di protesta o è caduto mentre qualche senza fissa dimora scavava tra l’immondizia. Intorno centinaia di sacchetti che circondano una decina di materassi. E per non farsi mancare niente ecco anche un frigorifero abbandonato chissà da quanto tempo. 

 

Scene così non si trovano in pieno centro storico. Ma la sporcizia è evidente ad ogni passo. Soprattutto nelle aree più centrali i bidoncini della raccolta differenziata di attività commerciali e condomini sono spesso pienissimi, così come i piccoli cestini nelle vie del passeggio. D’altronde è da tempo che parecchi residenti hanno messo i lucchetti ai bidoncini della differenziata per non ritrovarseli pieni di ogni tipo di rifiuto gettato dai passanti. Il segno che all’emergenza nella raccolta dell’Asìa si aggiunge l’inciviltà di una parte di cittadini. Anche il tema culturale, quindi, sarà un problema da affrontare per l’assessore Paolo Mancuso e la nuova dirigenza Asìa. Per ora, però, la grossa emergenza è nei ritardi nella raccolta. Se le campane della differenziata sono piene e i sacchetti vengono riposti a terra non ce la si può certo prendere con i cittadini. In piazza Dante sono decine i cartoni accatastati davanti al cassonetto della carta. Stessa situazione in piazza Carità. Per non parlare delle campane di via Monteoliveto. Sulle scale di piazza Matteotti, quelle che costeggiano l’edificio delle poste centrali, si notano subito i cartoni abbandonati, accerchiati da altri sacchetti. Lì accanto si vede anche un alberello mozzato. È ciò che resta, probabilmente, di un albero di Natale non ancora raccolto dall’Epifania o gettato, con assoluta inciviltà, con un po’ di ritardo rispetto al tradizionale 7 gennaio. Tanta carta e cartone anche accanto ai contenitori di piazza San Domenico Maggiore, che troppo spesso sono stracolmi di immondizia. In piazza Bellini, invece, ci sono sacchetti non raccolti di ogni tipo di rifiuti. I contenitori destinati alla plastica e al vetro posizionati a due passi dalle mura greche di Neapolis sono circondati da sacchetti. Per il popolo degli spritz e degli aperitivi, di cui piazza Bellini è uno dei punti di riferimento, la mascherina anti Covid diventa fondamentale anche per evitare di sentire la puzza dell’immondizia. La situazione non migliora nemmeno scendendo in via Costantinopoli e poi via Foria: tanti i cassonetti pronti ad “esplodere” per i troppi rifiuti. 

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Un particolare ritardo nella raccolta anche a Montesanto. In via Tarsia, proprio davanti al commissariato Dante della polizia di Stato, c’è la campana del vetro che è piena di bottiglie di birra, e non solo. Separare il vetro dalla carta, però, sarà molto difficile. A terra, infatti, insieme alle bottiglie, ci sono anche i cartoni destinati al contenitore della carta posizionato lì accanto, anche quello pienissimo. Scendendo verso la stazione della cumana di Montesanto la situazione non migliora. Alle spalle della stazione c’è una farmacia: all’esterno un contenitore per la raccolta dei medicinali scaduti è diventato un ricettacolo di ogni tipo di rifiuto. I sacchetti abbandonati si ritrovano ovunque fino alla Pignasecca. E pure in via Toledo, strada di shopping e passeggio, la situazione non è migliore. Non ci sono contenitori zeppi, ma la sporcizia è evidente a colpo d’occhio. D’altronde lì, come in tutto il centro, anche lo spazzamento è carente e le strade si presentano tutte molto sporche. Una cartolina che l’area patrimonio dell’Unesco proprio non merita. 

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