Torna l’acqua nel “laghetto” del parco Troisi di San Giovanni a Teduccio. Quella piovana, s’intende. Con l’acqua tornano anche i rospi smeraldini che si lanciano nell’invaso e si riproducono approfittando dello specchio d’acqua creatosi dopo i temporali degli ultimi giorni.
I rospi smeraldini - specie protetta dalla direttiva Habitat dell’Unione Europea - si stanno riproducendo velocemente proprio nell’invaso del polmone verde del quartiere nella periferia orientale della città. Le uova sono ben visibili sul fondale dello stesso che, purtroppo, si trasformerà ben presto in una trappola per i girini che cercheranno di raggiungere il prato e per gli stessi genitori. Sarà praticamente impossibile risalire verso le aiuole considerata la profondità del laghetto artificiale, da anni svuotato e mai ripristinato a causa della mancanza di un adeguato sistema di filtraggio.
C’è il rischio che l’acqua accumulata si prosciughi con caldo che caratterizzerà le prossime settimane. Ciò potrebbe portare alla morte dei girini. Per questo Michele Langella, cittadino e attivista di San Giovanni a Teduccio, ha scritto a tutti gli organi interessati sollecitando il problema. Lo ha fatto nelle settimane scorse quando aveva già intuito che il problema si sarebbe riproposto considerando le vicende dello scorso anno quando l’intervento di numerosi volontari riuscì a salvare migliaia di piccoli esemplari dalla morte sicura. A maggio scorso, infatti, gli attivisti di Legambiente, del WWF Napoli, di altre realtà locali, insieme ai cittadini di San Giovanni, installarono degli scivoli di legno per permettere agli anfibi di risalire verso il verde. Un intervento che sarà necessario anche nei prossimi giorni, ovvero quando i girini avranno completato la metamorfosi e cercheranno di fuoriuscire dall’acqua.
Circa un mesetto fa l’invaso del laghetto è stato ripulito dagli operatori di Asia e Napoli Servizi. Un intervento necessario per rimuovere i rifiuti accumulati in tanti anni anche a causa dell’inciviltà di tanti frequentatori del parco.