Napoli: museo dei tesori del Metrò, ​120 giorni per il progetto

Napoli: museo dei tesori del Metrò, 120 giorni per il progetto
di Paolo Barbuto
Lunedì 11 Aprile 2022, 00:00 - Ultimo agg. 12 Aprile, 08:30
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Il deposito “Stella Polare” sta per diventare un museo dei tesori archeologici ritrovati durante i lavori di scavo della Linea 1 della metropolitana di Napoli. L’amministrazione aveva in animo la questione da mesi, uno sprint alla questione è stato dettato dalla necessità di spostare l’enorme mole di materiale archeologico che attualmente occupa più capannoni all’interno del deposito della metropolitana a Piscinola. Fino ad ora quell’area ospitava i malconci vecchi trenini gialli, adesso, però, sono già arrivati otto nuovi convogli dalla Spagna e altri 12 sono in arrivo: bisogna liberare spazio per accogliere la flotta futura che sarà, finalmente, all’altezza della terza metropoli d’Italia. 

Per liberare gli spazi di Piscinola s’è pensato all’ex deposito dei filobus di corso Arnaldo Lucci che ha aree sufficientemente grandi per ospitare tutti i ritrovamenti e anche per l’allestimento di una mostra stabile di tutte le meraviglie recuperate nel ventre di Napoli

Dopo aver ideato la novità, adesso palazzo San Giacomo è passato ai fatti. È stato appena varato un bando da 400mila euro per la progettazione esecutiva delle opere: in 120 giorni dall’assegnazione dovrà essere tutto pronto e potranno ufficialmente partire i lavori. A disposizione per la trasformazione dell’ex deposito ci sono sei milioni di euro.

Quel luogo dovrebbe, nelle intenzioni della vigilia, trasformarsi in un’area a forte vocazione culturale e turistica. Da un lato gli archeologi della Soprintendenza al lavoro, dall’altro i visitatori che potranno finalmente osservare da vicino i ritrovamenti più importanti che la città ha restituito durante gli scavi della metro. 

Alla “Stella Polare” ci sarà, ovviamente, uno spazio specifico destinato ad ospitare le navi recuperate sul fondo di piazza Municipio. Durante i lavori venne ritrovato l’antico porto romano e furono recuperati i resti di tre vascelli che attualmente sono custoditi in vasche colme d’acqua a temperatura controllata per evitare che l’antico fasciame possa deteriorarsi. Navi e vasche troveranno spazi adeguati nella nuova casa-museo e potrebbero, finalmente, diventare anche un’attrazione turistica per la città.

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Il turismo sta ripartendo, finalmente, con ritmi pre-Covid. Il segnale della rinascita l’ha dato la ripartenza delle corse del bus rosso: il CitySightseeing rappresenta l’ago della bilancia del turismo, quando i bus a due piani ricominciano a percorrere le strade significa che la città è pronta a ritrovare i visitatori. La settimana che s’apre oggi, e anche la seguente, sono da “sold out” in molte attività ricettive napoletane. Studi autonomi segnalano che proprio Napoli sarà la città più visitata durante le vacanze pasquali. L’amministrazione si sta preparando a ricevere i turisti che tornano, nella migliore maniera possibile. Sono in corso anche attività che puntano a trovare per gli homeless sistemazioni alternative alla strada, soprattutto nei luoghi maggiormente battuti dal turismo. Si tratta, ovviamente, di un progetto “dolce” che mira a convincere le persone ad usufruire dei nuovi spazi restituiti dal Comune all’accoglienza delle persone in difficoltà. È un’attività partita ben prima della nuova ondata del turismo, con risultati alterni (perché molti homeless pretendono che venga rispettata la loro scelta di vita in strada e non accettano soluzioni alternative): nei prossimi giorni riprenderà, per restituire dignità alla vita dei disperati, e anche per restituire dignità e decoro alla città. 

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