«L’economia del bello. Il bello dell’economia», a Napoli il meeting nazionale Aidc

Il dibattito è stato diviso in due parti: una pubblicistica che ha visto diversi relatori confrontarsi sul tema del bello come risorsa per gli enti pubblici, e una privatistica

Convegno nazionale dell’Aidc
Convegno nazionale dell’Aidc
Giovedì 30 Novembre 2023, 10:59
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«Il bello è una risorsa ed è fondamentale utilizzarlo per l’economia, siamo a Napoli ed è la città, così come gran parte dell’Italia, che se lo può permettere e lo sta facendo. Queste due risorse, economia e bello vanno messe insieme, coniugate per dare una spinta alla nostra nazione». Il presidente dell’Associazione Italiana Dottori Commercialisti, Andrea Ferrari, ha dato il via con queste parole al convegno nazionale dell’Aidc che si è tenuto a Napoli a Villa Doria D’Angri

Il dibattito è stato diviso in due parti: una pubblicistica che ha visto diversi relatori confrontarsi sul tema del bello come risorsa per gli enti pubblici, e una privatistica.

Nel corso della sessione dedicata alla valutazione dei beni culturali sono emersi due aspetti rilevanti: con la riforma Accrual sarà possibile rappresentare i beni culturali, tenendo conto della fruibilità futura dei beni e quindi con il valore d'uso e sostenibile.

In secondo luogo la valutazione prospettica richiede competenze e professionalità diverse, così che gli amministratori pubblici possano rendicontare cosa fanno delle risorse spese.

Nel corso del dibattito il Soprintendente Abap per l’Area Metropolitana di Napoli, Mariano Nuzzo ha annunciato il ritrovamento di un quadro di Botticelli a Gragnano, una di quelle opere smarrite da oltre 50 anni patrimonio della collettività e possibile risorsa economica pubblica.

«Dare un indirizzo su come fare crescere economicamente al meglio la nostra città, facendo accrescere gli asset relativi ai monumenti e ai beni artistici e come farli rendere al meglio, ha detto il presidente dell’Aidc di Napoli Alfredo Ruosi, è un compito che tocca anche noi commercialisti. Lo spieghiamo in una relazione finale in cui mettiamo l’accento sull’importanza del principio contabile che consente di dare un valore al patrimonio artistico e suggerendo alcune modifiche per aumentare la crescita economica approfittando del bello che la nostra città ci offre».

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