Natale senza luminarie in provincia di Napoli: quei soldi accendono la solidarietà

Natale senza luminarie in provincia di Napoli: quei soldi accendono la solidarietà
di Maria Elefante
Domenica 6 Dicembre 2020, 09:30
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È un Natale diverso nei comuni della provincia napoletana. Da nord a sud, dall'area flegrea alla costiera sorrentina sono altre le luci a creare l'atmosfera delle feste. Quelle della solidarietà e delle botteghe, da poco riaperte, dei commercianti. A Castellammare di Stabia resta la Cassa armonica il baluardo luminoso di Natali legati alla tradizione. «Le luminarie saranno in formato ridotto ma saranno luci di speranza. Non possiamo togliere i sogni ai nostri bambini». Parla così il sindaco stabiese Gaetano Cimmino, l'amministrazione aveva stanziato 150mila euro per le luminarie ma ne saranno spesi un terzo, gli altri 100mila finiranno nelle mani di famiglie bisognose. Anche a Bacoli il giovane sindaco Josi Della Ragione non ha avuto dubbi. Lo scorso anno la passeggiata lungolago era un percorso incantato, tra villaggi di Babbo Natale e renne luminose. Oggi, a guardarla da lontano, la villa comunale del piccolo centro flegreo mette malinconia. Ma è da vicino che si scorge un'altra luce. L'amministrazione comunale ha stanziato 60mila euro per le fasce della popolazione più bisognose. Un gesto sul quale Della Ragione non ha avuto alcuna esitazione, «È il momento di pensare agli altri». Anche nella vicina Monte di Procida è stata ufficializzata la rinuncia alla luci d'artista e i fondi sono stati dirottati «a chi ne ha necessità, come commercianti, persone che hanno perso il lavoro, giovani imprenditori e famiglie», ha spiegato il sindaco Pugliese. Sulla stessa linea Vincenzo Figliolia, primo cittadino di Pozzuoli: «Nei punti strategici della città ci saranno piccoli simboli dedicati a queste festività ha dichiarato ma poi basta. Abbiamo ritenuto opportuno dedicare i fondi destinati alle luci d'artista alle famiglie bisognose». 

Accendere la speranza, celebrare la solidarietà. Sono questi i principi che hanno mosso gli amministratori locali. Un tesoretto, quello messo da parte dai Comuni, che ha come obiettivo quello di sopperire alle mancanze del sistema welfare in questa seconda ondata pandemica. Dall'area flegrea alla costiera, a Sorrento, dove quest'anno ci sarà meno sfarzo: «Ci presentiamo ugualmente nel migliore dei modi - spiega il sindaco Massimo Coppola - ma gli enti locali sono chiamati ad una grande responsabilità. Abbiamo tagliato di oltre la metà i costi delle luminarie natalizie, da 500mila a circa 200mila: i soldi risparmiati andranno a sostegno di categorie danneggiate». Un po' di addobbi natalizi vengono garantiti dai singoli negozianti, che anche per «festeggiare» la riapertura incorniciano di luci intermittenti le saracinesche. Ma anche in questo caso, il risparmio e la solidarietà sono parole d'ordine. Ne è l'esempio l'iniziativa degli imprenditori Somma a Castellammare di Stabia, che rinunciando alle luminarie davanti al loro maxistore hanno deciso di donare 5mila euro in buoni spesa.

E le aziende che si occupano proprio di eventi e luminarie? Ovvio che si preparano a tirare la cinghia, davanti a incassi che si prospettano decisamente ridotti rispetto al solito. Eppure non ci sono musi lunghi: «È vero, sarà un Natale povero, ma abbiamo deciso di fare la nostra parte e agevolare le amministrazioni comunali perché accendano le luci anche spendendo poco, perché vedere le luci accese è vedere la speranza», spiega Aniello Donnarumma, titolare di un'impresa che opera soprattutto tra la costiera sorrentina e l'amalfitana. 

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In questa corsa alla solidarietà, ci sono anche Comuni che per le luminarie non hanno previsto in bilancio neanche un centesimo. Accade a Giugliano, dove invece sono stati aumentati i fondi destinati al Terzo Settore. «Il nostro sforzo ora è tutto orientato a tutelare le famiglie più fragili attraverso le attività solidali del Centro operativo comunale, che funziona anche grazie all'apporto di tantissimi volontari», spiega il sindaco Nicola Pirozzi. E accade così anche ad Ercolano, dove il sindaco Ciro Buonajuto assicura che «nessuno resterà indietro o sarà dimenticato»: ma siccome è giusto anche provare a respirare un po' di atmosfera natalizia, il sindaco lancia un appello per la ricerca di uno sponsor che abbia voglia di addobbare la città. Luci di Natale sì, ma con spese dimezzate a Casalnuovo: «Puntiamo a un Natale da vivere come comunità sostenendo le piccole imprese e i piccoli esercizi di vicinato - spiega il sindaco Massimo Pelliccia - per questo abbiamo scelto di illuminare solo le vie principali». Anche l'amministrazione di Pompei rinuncia alle luminarie - negli ultimi anni erano vere e proprie luci d'artista, sull'esempio salernitano - mettendo in circolo 100mila euro: «Questo Natale porteremo un altro tipo di luce nelle case dei cittadini», dice il primo cittadino Carmine Lo Sapio. Sono circa 252 le famiglie sul cui conto corrente verrà accreditato il «bonus solidarietà». D'altra parte le fonti di luce possono essere molteplici: deve aver pensato questo l'amministrazione comunale di Mugnano lanciando l'iniziativa «Illuminiamo la città»: il Comune destina i fondi per le luminarie alle famiglie in difficoltà e chiede ai cittadini di illuminare i loro balconi. 

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