Architetti e archeologi da tutto il mondo per riqualificare Pianura

Architetti e archeologi da tutto il mondo per riqualificare Pianura
di Roberta Luppino
Venerdì 24 Giugno 2022, 13:32
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Sono 14, tra architetti e archeologi provenienti da tutto il mondo, che nell’ambito del Master di secondo livello ALA, un programma post-laurea internazionale e interdisciplinare di due anni sviluppato da un consorzio di 4 istituzioni: Università Sapienza di Roma, Università di Coimbra, Università Tecnica Nazionale di Atene, Università Federico II di Napoli, si occuperanno di sviluppare progetti atti alla valorizzazione di alcune aree archeologiche di Pianura.     

Il Master Erasmus Joint Master Program in Architecture, Landscape and Archaeology , coordinato dal Prof.

Pasquale Miano in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Napoli (Soprintendente dott. Luigi La Rocca) identifica aree che possono presentare del potenziale archeologico e, in generale culturale, da recuperare e valorizzare dando priorità alle aree periferiche, al rapporto con il territorio e a progetti di rigenerazione urbana.

L'anno scorso l’attenzione è ricaduta sulla villa romana di Ponticelli, quest'anno la Soprintendenza ha segnalato Pianura e in particolare una serie di evidenze archeologiche distribuite sul territorio del quartiere.

Le aree scelte, che ricadono tutte sulla zona di Via Montagna Spaccata, sono il mausoleo funerario del Polo Artigianale (area di proprietà del Comune), un secondo edificio funerario presente nell'area della caserma dei vigili del fuoco e una cisterna visibile sotto la chiesa di San Lorenzo Martire, che fa parte di una villa romana scavata tra il 2006 e il 2007. Potrebbe far parte di una possibile estensione del progetto, la villa romana di Masseria Grande, terreno del Comune ma che, al momento, risulta interrata.

Il workshopo, dal titolo “Disvelare l’archeologia nello spazio urbano. Resti diffusi nel paesaggio di Pianura, tra Neapolis e Puteoli” è iniziato il 21 Giugno e terminerà il 11 Luglio.

Ai giovani professionisti il compito proporre soluzioni di valorizzazione che rendano queste aree comprensibili e fruibili per i cittadini del quartiere, connettendoli tra di loro in un sistema e legandoli ad altre iniziative ed attività. Altre associazioni sono state, infatti, coinvolte come "RESILIENCE", la vigna didattica sorta da appena un anno e che rientra nell’area del mausoleo funerario. I temi principali da affrontare saranno le diverse problematiche di accessibilità urbana ai siti archeologici, la connessione tra i diversi resti archeologici lungo via Montagna Spaccata, la riconfigurazione e il ridisegno degli spazi aperti in relazione alle rovine e l’inclusione sociale.

“Per noi, come Soprintendenza”, spiega Stefano Iavarone, “questo costituisce un ulteriore tassello rispetto ad una serie di sforzi che stiamo provando a fare per mettere i siti al centro di un progetto culturale e sociale. Abbiamo eseguito interventi di pulizia che a breve ripeteremo nei due mausolei, e abbiamo fatto dei primi interventi di restauro che porteremo avanti nel mausoleo del polo artigianale”. 

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