Napoli, piazza dei Martiri nel degrado: il «salotto buono» diventa giungla urbana

“Alberelli” cresciuti in ogni dove, a Piazza dei Martiri
“Alberelli” cresciuti in ogni dove, a Piazza dei Martiri
di Alessandra Martino
Martedì 2 Novembre 2021, 20:11 - Ultimo agg. 3 Novembre, 07:18
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La bella Napoli, quella conosciuta come il salotto buono. Le serate e il cuore pulsante di Chiaia, quella glamour e del weekend. Ecco piazza dei Martiri a due passi dal lungomare.

La luce dei negozi d’alta moda, della storica zona di Chiaia è però offuscata dal fumo del degrado

La bellezza di piazza dei Martiri è ormai amaramente lontana. Le aiuole ben curate, i giardini tenuti in maniera impeccabile, davano un tocco di magica unicità alla piazza hanno lasciato il posto alla giungla urbana che cresce indisturbata e arriva a invadere i marciapiedi.

Escrementi di cani e uccelli, puzza di urina, spazzatura abbandonata ovunque. Questo è il quadro che si presenta agli occhi delle persone ogni qualvolta si percorre il salotto buono di Napoli. 

Il tema è più complesso di quello che sembra. Il senso civico cittadino, che tutti dovrebbero avere, e il lavoro degli operatori Asia dovrebbero andare di pari passo. Oggi la piazza è una discarica a cielo aperto. «Manca il senso di civiltà», denuncia Ciro, un esercente della zona. «È una situazione veramente sgradevole- spiega un residente, questa è una zona piena di turisti.

Vedere turisti fotografare i cumuli di rifiuto è veramente demoralizzante».

Il numero dei giardinieri comunali e municipali è ridotto all'osso e non si riesce a garantire la manutenzione ordinaria per migliaia di metri quadrati in tutti i quartieri della città. Aiuole, lingue di verde degli spartitraffico, cortili di scuole e di altre strutture comunali restano nel degrado per molto tempo. In molte circostanze, oltre alle erbacce che diventano alte e fitte, si aggiungono i rifiuti trasportati dal vento o gettati illecitamente da residenti e passanti.

Insomma, chi deve recuperare i rifiuti dalle aiuole? “Alberelli” cresciuti in ogni dove, a Napoli la cura del verde sembra essere diventato un optional e a poco servono gli interventi realizzati di tanto in tanto da gruppi di volontari. 

Un fenomeno che ha una pesante ricaduta sul decoro e sull'igiene di intere zone in tutta Napoli, per non parlare dei basoli, ormai dissestati ovunque.  Non bastano un po’ di luci a rendere più accogliente una città. Bisognerebbe partire dal non rimanere impossibili, dinnanzi alle enormi carenze dal punto di vista organizzativo. 

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Premesso che l’inciviltà di tanti cittadini è da Premio Oscar, non è possibile distogliere lo sguardo dall’incuria al quale è da anni sottoposta la città. 

«Se ci fossero maggiori controlli e di conseguenza maggiori sanzioni - commenta un residente - tutto questo verrebbe evitato». E ancora: «abbiamo chiuso i cassonetti del nostro chiosco per evitare che facciano un mix di rifiuti. Preferiamo toglierlo noi».

Tutto questo è in grado di narrarci l’ambiguità e la tortuosità con cui i detentori del potere politico ed economico affrontano il tema “Eco-green” di Napoli. La nuova amministrazione ha un macigno da rimuovere per poter riscostruire un’immagine di città vivibile e sostenibile: di una Napoli che può guardare finalmente avanti.

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