«Lunedì ho effettuato delle misurazioni nel porto di Napoli e sono rimasto scioccato dai numeri che ho raccolto. Non ho mai visto una concentrazione tale, neanche in Cina, Sud America o Sud Africa, di biossido di azoto». A dirlo è Axel Friedrich, tra i massimi esperti in materia di qualità dell'aria. L'occasione è la riunione della commissione Salute del consiglio comunale di Napoli. Un incontro da cui è scattato un allarme rilevante rispetto ai livelli di inquinamento dello scalo portuale partenopeo. Nella sua relazione lo studioso tedesco è entrato nei dettagli: «Ho misurato oltre 80 microgrammi al metro cubo di biossido di azoto in un'ora. Il limite medio annuo per questo inquinante è 40». E non è finita qui. «Elevatissima è pure la presenza a mare di black carbon», ha rilevato Friedrich. Di cosa si tratta? «Di uno dei più pericolosi inquinanti antropici, associato a una serie di disturbi polmonari e riduzione dell'aspettativa di vita», dice ancora l'esperto tedesco.
Ma come si è arrivati a queste analisi? E chi è Axel Friedrich? Si tratta di uno studioso tedesco già ai vertici dell'agenzia federale dell'ambiente tedesca e noto per aver portato a galla il "Dieselgate", scandalo mondiale sulle falsificazione delle emissioni di automobili munite di motore diesel del gruppo Volkswagen.
Su questa base Anna Gerometta, dell'associazione Cittadini per l'Aria, ha chiesto al Comune di avviare una interlocuzione con l'Autorità Portuale per introdurre questo modello di tariffazione, applicato già in moltissimi porti europei. «È urgente inoltre lavorare sul processo di elettrificazione le banchine per limitare l'inquinamento delle navi quando sono in porto e disporre di più controlli sui carburanti utilizzati dalle navi».
Se Friedrich è rimasto «scioccato» dalle risultati delle rilevazioni, anche i consiglieri comunali partenopei che fanno parte della commissione probabilmente non si aspettavano dati così preoccupanti. Per la presidente della commissione Salute Fiorella Saggese (Movimento 5 Stelle): «questa riunione rappresenta un primo passo per affrontare la questione dell'inquinamento nel porto nei prossimi mesi con tutti gli attori competenti». Gennaro Esposito, esponente del gruppo "Manfredi sindaco" e già in passato vicino all'associazione "Cittadini per l'aria", ha sottolineato «gli effetti dell'inquinamento in termini di costi sanitari per la collettività e ha auspicato maggiore attenzione sul tema».
Attenzione che è pronta a porre anche un'altra commissione, quella Infrastrutture, guidata da Nino Simeone: «Convocheremo gli amministratori dell'Autorità portuale, nonché i rappresentanti della Regione Campania, che non ha un ruolo secondario in questa vicenda, e i dirigenti del Ministero dell'Ambiente e delle Infrastrutture, per discutere di questa tematica di grande rilevanza per la salute dei cittadini». Per Simeone «Il tema dell'inquinamento atmosferico nel Porto di Napoli è visibile anche ad occhio nudo per le fumarole delle tante navi ed imbarcazioni che attraccano quotidianamente a Napoli. Eppure - chiosa con un affondo - l'Autorità portuale dimostra poca sensibilità al tema. A chi lo ha chiesto durante la riunione della commissione, confermo che negli ultimi sette anni la commissione Infrastrutture non ha ricevuto alcuna comunicazione in merito».