Reddito di cittadinanza sospeso, i volti della protesta a Napoli: «Ed è solo l’inizio»

Monta la rabbia a Napoli
Monta la rabbia a Napoli
di Alessio Liberini
Lunedì 28 Agosto 2023, 19:30 - Ultimo agg. 29 Agosto, 08:00
5 Minuti di Lettura

Cori ed insulti contro il governo e la premier Giorgia Meloni, blocchi stradali, tafferugli con la polizia e tanta disperazione. Sconforto e tensione hanno attraversato oggi le strade di Napoli dove è andata in scena l’ennesima protesta popolare indetta contro il drastico taglio, voluto dall’esecutivo, al reddito di cittadinanza. Uno stop che ha mandato nello sconforto più totale migliaia di famiglie campane che si stanno vedendo pian piano sospendere il sussidio.

Diverse centinaia i manifestanti scesi in piazza, al grido di «lavoro e dignità», che hanno paralizzato per mezza giornata alcune arterie stradali del capoluogo, bloccando per mezz’ora l’ingresso dell’A3 a ridosso di via Marina. Nel mentre è stato già proclamato, per il prossimo lunedì, un nuovo sit-in all’esterno di Palazzo Santa Lucia, in attesa che venga convocato un incontro ufficiale con la Regione, e una mobilitazione nazionale a Roma per la fine del mese di settembre. 

In strada circa 400 manifestanti, tra percettori del sussidio, attivisti dei centri sociali, movimenti dei disoccupati e tanti semplici cittadini che neanche avevano goduto della famigerata “carta gialla” in questi anni. Tutti si dicono però unitamente stremati «da una politica che non pensa alle fasce sociali più deboli della popolazione» e da un lavoro dignitoso che «al Sud non c’è mai stato». Due ingredienti che condiscono la miccia per l’imminente «bomba sociale che rischia di divampare in tutto il Paese a partire dalle prossime settimane».

«Continuiamo a mobilitarci – racconta Mario Avoletto, attivista della Rete a difesa del reddito di cittadinanza – difendendo l’unico strumento vero per arginare la povertà e la malavita. Per proteggere le migliaia di famiglie di questo Paese che non riescono ad arrivare a fine mese.

Specialmente al Sud dove c’è una situazione drammatica tra disoccupazione, precarietà e caro vita. Noi a tutto questo ci opponiamo con un grido d’allarme che parte dal Mezzogiorno».  La rete popolare difatti mette sul piatto del disappunto i continui investimenti militari e più in generale le politiche intraprese dal Governo volte solo ad «alimentare una guerra tra poveri».

La protesta, scandita da continue tensioni e blocchi stradali, è partita e terminata nella centralissima piazza Garibaldi, di fronte la stazione centrale di Napoli, dove i manifestanti si sono radunati in mattinata per dar vita ad un corteo che ha sfilato lungo la zona di Porta Nolana fino a raggiungere via Marina tra ingiurie di ogni tipo nei confronti della leader di Fdi e qualche coro, subito spento, a favore dell’ex premier Giuseppe Conte.

Tra gli “antagonisti” scesi in piazza c’è anche chi, paradossalmente, lo scorso anno in cabina elettorale ha votato Giorgia Meloni ed ora si dice tradito della scelta fatta. Rosario Schiano, proveniente da Pozzuoli, è un ex imprenditore che ha dovuto abbassare la saracinesca del suo bar «a fronte del caro energia e delle tasse che ci massacravano», ed ora è in strada con i percettori del sussidio di cui non ha mai usufruito. «Mi sono amaramente pentito – chiarisce l’uomo – tanto che oggi ho deciso di scendere in piazza con i percettori perché le persone come me sono state prese in giro votando la Meloni solo in quanto “meno peggio”. Lei sembrava la persona che poteva salvare la patria da almeno cinquanta anni di mala politica: io credo che il Rdc va rivisto per punire i furbetti ma questo non giustifica l’attacco alla povera gente che veramente ha difficoltà nel fare la spesa. Cosa fa invece il governo? Ridà i vitalizzi ai banditi politici: una cosa disgustosa».

 

Un ribrezzo, per l’intera classe politica nazionale, che tra i manifestanti si tramuta difatti in rabbia. La stessa che ha accompagnato la marcia di protesta fino allo svincolo autostradale posto alla fine di via Marina dove si sono registrati i momenti di maggior tensione con i percettori che hanno bloccato, per circa mezz’ora, l’ingresso dell’A3 e le arterie stradali circostanti.

Il tutto dopo un breve contatto consumatosi contro il cordone degli agenti di polizia in tenuta anti sommossa che impediva l’occupazione dello svincolo. Dopo un lungo stallo tra le due fazioni, ed un cavalcavia bloccato alle automobili da poliziotti e manifestanti, il corteo ha poi fatto dietro front quando tra i manifestanti è iniziata a serpeggiare la voce di un possibile incontro con la Regione. 

Video

Al netto delle indiscrezioni di piazza il summit non è mai stato convocato ed il corteo, ritornato in via Vespucci, una volta appresa la notizia si è diretto lungo il Corso Arnaldo Lucci dove è stato nuovamente bloccato da un altro cordone di agenti. Dopo un breve momento di lieve tensione, i manifestanti si sono riversati nei vicoli delle Case Nuove per far ritorno, ancora una volta, sull’arteria stradale cittadina affacciata al mare, inscenando un altro blocco stradale stavolta nei pressi dell'ospedale Loreto Mare.

Nel corso dell’intera mattinata, manco a dirlo, la protesta ha causato enormi disagi al traffico veicolare, in tilt tra la zona del Porto e la stazione centrale. A seguito dell’ennesimo blocco, la protesta ha poi fatto ritorno, passando per Porta Nolana, in piazza Garibaldi dove si è sciolta la marcia al grido di «è solo l’inizio». 

@ilmattino.it #Napoli in piazza contro la sospensione del reddito di cittadinanza #redditodicittadinanza #stopalredditodicittadinanza #tiktoknapoli #tiktokitalia ♬ suono originale Il Mattino

«Ormai sono settimane che si moltiplicano le iniziative di lotta su tutto il territorio cittadino – precisa Eduardo Sorge, portavoce del Movimento Disoccupati 7 Novembre – la giornata di oggi è servita anche e soprattutto per lanciare la grande mobilitazione che ci sarà a Roma e seguiranno altre iniziative sotto la Regione. Perché è chiaro che questo taglio al Rdc, senza misure alternative, è una bomba sociale che sta per scoppiare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA