Rifiuti a Napoli, la rabbia di cittadini e commercianti: «Uno spettacolo indecoroso»

Rifiuti a Napoli, la rabbia di cittadini e commercianti: «Uno spettacolo indecoroso»
di Antonio Folle
Venerdì 24 Dicembre 2021, 14:00 - Ultimo agg. 25 Dicembre, 10:52
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Nessuno si aspettava che la nuova amministrazione targata Manfredi avesse la bacchetta magica e risolvesse immediatamente problemi atavici che affliggono Napoli da oltre un decennio. Ma un deciso segnale di cambiamento era auspicabile da parte di un'amministrazione sulla quale i napoletani hanno riposto ampie speranze di rinascita e cambiamento. E invece i problemi cronici che hanno caratterizzato l'era de Magistris - specie l'ultimo tormentato periodo - fanno capolino e cominciano a destare preoccupazioni.

Ne sanno qualcosa i cittadini del Vomero e di Posillipo, che da giorni segnalano la presenza di mini discariche in più punti del quartiere.

Discariche formate da suppellettili abbandonate dai soliti incivili, da montagne e montagnole di sacchetti che attendono di essere prelevati da giorni e da spazzatura riversata da attività commerciali poco inclini a rispettare la raccolta differenziata, approfittando nell'allentamento dei controlli sul territorio. 

 

Le maggiori criticità si registrano a via Luca Giordano, a via Cimarosa e a via Manzoni. Nonostante i prelievi da parte di Asìa stiano lentamente ricominciando, la quantità di rifiuti da prelevare e smaltire è ancora consistente e tiene in apprensione specie in vista del Capodanno. Non di rado, infatti, a causa dei terribili botti che caratterizzano i festeggiamenti per l'entrata del nuovo anno, i vigili del fuoco sono costretti ad accorrere in più punti della città per spegnere incendi innescati proprio dai cassonetti stracolmi colpiti dai petardi. 

«Una passeggiata rilassante - spiega Marina Lupo, residente nel quartiere Posillipo - si trasforma in una nauseabonda marcia ad ostacoli. Nonostante le tasse salatissime che paghiamo questo è lo sconfortante risultato. Immondizia che risale alle guerre puniche, l'inefficienza totale e perpetua da parte di Asìa e l'inciviltà di una certa parte della cittadinanza. Negli ultimi dieci anni - prosegue la cittadina - abbiamo visto scivolare il quartiere sempre più verso il degrado. Il fatto che nel 2010, in piena crisi rifiuti, si stava ancora peggio non giustifica lo stato di cose attuale. Come cittadini che rispettiamo le regole e paghiamo le tasse chiediamo al Comune di Napoli e ad Asìa di fare il loro dovere e di rispettare il contratto di servizio. La situazione attuale - conclude - è indegna della terza città d'Italia». 

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Sono giorni di superlavoro e di difficoltà per la partecipata di palazzo San Giacomo. Una importante quota di personale è alle prese con il Covid. Ai lavoratori alle prese con il virus vanno aggiunti i lavoratori in congedo e in malattia. La situazione che stanno denunciando i residenti dei due ex quartieri gioiello della città non rappresenta una novità ed è tipica di ogni periodo natalizio quando, con il fisiologico aumento della produzione di rifiuti, la città è costretta a fare i conti con la sporcizia delle strade e con lo slalom tra i sacchetti abbandonati. Va leggermente meglio nel centro storico, dove si stanno concentrando i maggiori sforzi per tenere le strade in condizioni decorose. Ma nemmeno dalla parte più antica della città - e, naturalmente, dalle periferie - arriva un quadro del tutto rassicurante. 

Si assiste così al desolante spettacolo delle campane per la raccolta differenziata, che ancora stenta a decollare, che quasi sempre si trasformano in discariche dove è possibile trovare di tutto. Una perversa teoria delle finestre rotte sotto gli occhi attoniti delle migliaia di turisti che stanno invadendo la città e ai quali bisognerebbe offrire uno spettacolo ben diverso. 

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