Castellammare, l'appello degli artisti: salviamo il teatro Supercinema

Castellammare, l'appello degli artisti: salviamo il teatro Supercinema
di Titti Esposito
Venerdì 8 Gennaio 2021, 21:51 - Ultimo agg. 21:53
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Gianfelice Imparato, Dora Romano, Sebastiano Somma, Antonio Milo. Sono alcuni degli artisti di origine stabiese che hanno deciso di promuovere un documento sui social, per salvare il teatro Supercinema. Struttura al centro della città di Castellammare, chiusa poche settimane fa che rischia di non riaprire più. 
Un appello di artisti famosi e non, associazioni e cittadini, per sensibilizzare il territorio e chiedere un incontro al sindaco Gaetano Cimmino, per non perdere un simbolo culturale importante. Un teatro che negli anni, grazie alla direzione artistica del compianto attore e regista Lello Radice, ha promosso cartelloni teatrali con nomi del panorama nazionale e internazionale. 
"La vendita del Teatro Supercinema non può e non deve riguardare solo ed esclusivamente gli interessi della famiglia Montillo che ha deciso di alienare lo stabile e/o una sola quota di un pezzo di storia della nostra città. La questione non riguarda solo gli addetti ai lavori e le tante compagnie presenti nella città delle acque, il Teatro Supercinema, già Cinema Savoia, è stato per anni un polmone culturale per la città. Ha svolto, come tutti i teatri d’altronde, una funzione sociale. Tante le compagnie, i personaggi illustri che hanno calcato quel palco. Tanti gli uomini e le donne che su quelle tavole hanno vissuto anche per pochi istanti l’esperienza magica che solo il teatro e le arti figurative sanno dare. Sì, perché il teatro è magia, una magia che può intrecciarsi con le vite degli abitanti che oltre i muri della stessa città, soprattutto i più giovani, non immaginano. Ed è ancora più magia in una città teatro come la nostra che ha dato i natali a Raffaele Viviani, ad Annibale Ruccello, a Ciro Madonna, a Vanni Baiano, a Lello Radice, a Piero Pepe ed il compianto Italo Celoro, che voleva fortemente un teatro stabile pubblico comunale e fece di questa battaglia un terreno di impegno nell’ultimo cammino della sua vita". E così continua il documento sui social. 

"La mancanza di un teatro nella propria città, se non si è un addetto ai lavori, non si sente fino a quando non si parla con qualcuno che invece nel teatro ha vissuto momenti importanti in varie fasi della sua esistenza, perché un teatro è molto più di un luogo dove si va a vedere uno spettacolo pagando un biglietto. I teatri, però, non sono certo i luoghi esclusivi delle rappresentazioni sceniche. Sono ben altro. Il Supercinema potrebbe diventare il simbolo della rinascita culturale della città, potrebbe essere un centro artistico con laboratori teatrali per ragazzi e adulti, ma anche laboratori di canto e di coreutica, potrebbe diventare un centro di formazione per i giovani che vogliono avvicinarsi al teatro non solo in quanto attori, ma anche come tecnici e scenografi. In questo difficile momento storico si potrebbe prestare più attenzione a tutte le realtà teatrali che vivono sul territorio, fare insieme una rete e progettare non soltanto un cartellone nazionale, ma anche un cartellone nel quale anche le realtà regionali e provinciali possano esprimersi. La città potrebbe diventare un esempio vero di come la cultura può vivere e far vivere,un esempio a cui guardare, finalmente un esempio positivo. Per questo e per altri motivi chiediamo a tutti quelli che amano il teatro, a quelli che non lo amano ma ne comprendono il grande valore sociale e culturale, alle compagnie teatrali di ogni ordine e grado, alle associazioni culturali operanti sul territorio e all’Amministrazione comunale di unirsi in una battaglia per difendere con tutti i mezzi a nostra disposizione il teatro Super Cinema".
 Il Comitato promotore non ritiene idonea la soluzione individuata dal sindaco Gaetano Cimmino di far divenir teatro il Palazzetto del mare.

Si legge nella nota: "D’altronde le proposte messe in campo dall’Amministrazione Comunale inerenti il riattamento del Palazzetto del Mare, destinandolo a teatro potrebbe essere solo un’aggiunta per piccole rappresentazioni, in quanto la struttura è inadeguata per essere un teatro consono alla storia e al numero di abitanti della nostra città". E poi l'appello: "Crediamo, e siamo convinti che, mai come ora, la priorità sia di donare alla città finalmente il tanto agognato teatro comunale “Raffaele Viviani”, un’opera che la città aspetta da troppi anni, e che la soluzione migliore per arrivare a questo scopo passi per la vertenza Supercinema. Infine i firmatari del documento chiedono pertanto al primo cittadino della città che, dopo la dipartita del compianto Lello Radice, ex vicesindaco di Castellammare, detiene le delega alla cultura, un incontro con tutti gli operatori culturali teatrali e non, per capire come intraprendere insieme un percorso virtuoso per non perdere un pezzo della storia teatrale degli ultimi trent’anni".

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