Napoli: via le bancarelle, a San Gregorio Armeno restano i rifiuti. «Pronti per il cippo»

Cumuli di rifiuti a San Gregorio Armeno
Cumuli di rifiuti a San Gregorio Armeno
di Antonio Folle
Giovedì 16 Gennaio 2020, 17:49 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 06:26
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Le festività natalizie sono passate, i turisti sono andati via e il centro storico di Napoli comincia lentamente a tornare alla normalità dopo le massicce "invasioni" degli scorsi giorni. Le famose bancarelle dei pastori che hanno animato la via dei presepi sono state smantellate ma sul posto sono rimasti cumuli di legno a cui si sono aggiunti rifiuti gettati alla rinfusa dai soliti incivili di turno. All'esterno dell'ingresso del convento di Santa Patrizia i cumuli più grossi. Una vera e propria montagna di legno che sfregia orribilmente l'immagine di un complesso monumentale tra i più importanti e visitati della città e si "allunga" su vico Maffei. 

I cittadini hanno segnalato la situazione all'assessore Raffaele Del Giudice e all'assessore Luigi Felaco, ma l'intervento di bonifica tanto atteso non è ancora arrivato. «Il materiale è talmente tanto che lambisce l'ingresso del convento di Santa Patrizia e arriva fin sulla strada - spiega Patrizia Bussola del comitato Diritti Essenziali - ostacolando in parte la viabilità pedonale. Qualcuno, approfittando della situazione, ha sverzato sul cumulo masserizie varie, tra cui un grosso divano».
 
 

Una situazione, quella di vico Maffei, che va avanti ormai da diversi anni. Quando le bancarelle dei mercatali vengono smantellate occorrono diversi giorni - a volte anche settimane - ad Asìa per arrivare sul posto a prelevare i materiali. Da qualche ora, come stanno segnalando i residenti del quartiere, gruppi di ragazzi si stanno sostituendo ad Asìa portando via il legname per i famosi - e famigerati - "cippi" di Sant'Antonio che domani sera illumineranno la città.
 

Grazie ai nuovi regolamenti comunali alle bancarelle non è più consentito "ancorarsi" con chiodi alle mura del convento di Santa Patrizia, come avveniva fino a pochi anni fa. Nonostante i regolamenti siano cambiati e nonostante il fatto che ormai da diversi anni le bancarelle non si agganciano più alle pareti del complesso monumentale, vico Maffei è costellato da pezzi di legno - alcuni lunghi anche quasi un metro - inchiodati alle pareti del convento. Installazioni "artistiche" molto poco edificanti che sfregiano l'immagine di un convento costruito nel 1500. 
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