San Martino, è allarme frane: «Troppi pericoli, agire subito»

San Martino, è allarme frane: «Troppi pericoli, agire subito»
di Paolo Barbuto
Mercoledì 10 Febbraio 2021, 10:00 - Ultimo agg. 11:03
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Le zone di colore rosso che vedete nella mappa al centro di questa pagina, indicano che c'è un rischio di frane molto elevato, quelle in arancio spiegano che il rischio è solo elevato: non è un documento segreto, si tratta del piano stralcio per l'assetto idrogeologico ed è stato realizzato dall'Autorità di Bacino nel maggio del 2002.

Sapete a cosa serve un documento del genere? Serve ad allertare tutte le autorità locali affinché prendano provvedimenti adeguati come l'attuazione di un piano costante di monitoraggio; la realizzazione di progetti per il sostegno delle aree a maggior rischio; la semplice decisione di mandare ogni tanto qualcuno a controllare come vanno le cose. Tra tutte le possibili opzioni di intervento, le autorità locali di Napoli hanno scelto quella più facile: non hanno fatto nulla (o quasi) se non rari interventi spot in zone varie della città. «Il fatto è che manca un piano d'assieme per le questioni idrogeologiche che sono determinanti, soprattutto in questo momento», parla con enfasi Gaetano Sammartino, presidente napoletano della Sigea, la società italiana di geologia ambientale.

Sammartino è uomo capace di maneggiare con egual cura le norme e le parole, pronto a spiegare cosa sta accadendo alla collina di San Martino ma anche a chiedere moderazione: «Mica scriverà che quella collina sta inesorabilmente franando? Guardi che non è così e non bisogna fare inutili allarmismi. È necessario, però, chiedere che partano immediati piani di monitoraggio».

È chiaro, ed è anche giusto, che l'esperto geologo inviti a non drammatizzare.

Il fatto è che partendo dal piazzale di San Martino c'è una foresta di pali di legno che sorregge muri e negozi che sprofondano; poi c'è una porzione di belvedere inibita perché sta per piegarsi sulla sottostante pedamentina; qualche metro più in basso c'è la vigna della Certosa dove nella notte fra domenica e lunedì si è verificata una frana che ha ridotto in macerie una porzione delle murazioni seicentesche, insomma, la preoccupazione è dietro l'angolo.

Ed è preoccupato anche il presidente municipale del Vomero, Paolo de Luca, il quale sta chiedendo con intensità che vengano eseguiti controlli per rasserenare i cittadini che iniziano ad aver paura. 

 

Ecco, il tema del giorno è proprio quello delle verifiche che portano a eventuale manutenzione ed evitano guai come quelli che si stanno susseguendo a San Martino: «È ovvio che la manutenzione è determinante. In particolare in una Regione come la Campania dove il tasso di pericolosità idrogeologica è tra i più alti d'Italia», spiega Sammartino che chiede di allargare il discorso all'intera regione «perché mica è solo Napoli ad essere priva di qualsivoglia monitoraggio del territorio? Dappertutto è così in questa regione, ed ecco il motivo delle frane e dei guai, come quello recente di Amalfi in un'area da sempre considerata pericolosa e probabilmente non monitorata adeguatamente».

Già, ma per la collina che sta sotto la Certosa del Vomero che c'è da fare? Sammartino spiega che non esiste altra soluzione che un «immediato piano di monitoraggio capillare e costante. I segnali che stanno arrivando sono significativi, le piogge torrenziali, testimonianza del cambiamento climatico, stanno facendo il resto. Io non dico che c'è da aver paura, però è necessario un piano di azione immediato da parte del Comune».

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