Stadio Maradona a Napoli, partono i lavori per il miglio azzurro

Stadio Maradona a Napoli, partono i lavori per il miglio azzurro
di Luigi Roano
Martedì 17 Maggio 2022, 11:03
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Dopo il robusto maquillage dell'allora San Paolo per le Universiadi, la Regione guidata dal presidente Vincenzo De Luca torna a investire sull'attuale stadio Diego Armando Maradona: un milione e mezzo per gli interventi di riqualificazione del cosiddetto Miglio azzurro. Vale a dire lo spazio che dalla rampa di accesso dei bus porta agli spogliatoi fino all'uscita dei calciatori sul campo. I lavori sono già iniziati ieri, il primo giorno utile dopo l'ultima gara disputatasi domenica, quella dell'addio a Lorenzo Insigne. Lavori che riguardano «il miglioramento impiantistico e la ridefinizione della sala stampa dell'impianto di Fuorigrotta. In particolare l'intervento interessa la zona che va dalla rampa di accesso degli autobus fino ad arrivare agli spogliatoi». I lavori, che come ricorda una nota della Regione Campania, saranno seguiti dall'Arus (Agenzia regionale Universiadi per lo sport), prevedono «uno stanziamento complessivo da parte della Regione Campania di 1,5 milioni provenienti dalle economie delle Universiadi. Ancora un importante finanziamento regionale - sottolinea nella nota la Regione - dopo i circa 25 milioni spesi per lo stadio San Paolo-Maradona per il grande evento internazionale che si è svolto a Napoli nel 2019». Le affettuosità di De Luca verso il patron Aurelio De Laurentiis sono note, il feeling è concreto e se ne giova lo storico impianto napoletano che porta ora il nome del Pibe. 

Come cambierà la pancia dello stadio? Cosa è il miglio azzurro? A parlarne è l'ingegnere Flavio De Martino, direttore generale dell'Arus. «Interverremo sia sotto il profilo edilizio che sull'impiantistica.

Andiamo a rifare la sala stampa, guadagneremo un po' di spazio, sarà a forma di semicerchio come se fosse una Agorà, con cento postazioni e altrettante nuove poltroncine dotate di presa per l'elettricità e per Internet». Non l'unica novità, gli interventi saranno strutturali e riguarderanno la rampa di accesso allo stadio, l'inizio del miglio azzurro. «Oggi i bus delle squadre - racconta De Martino - sono diversi, più alti, di conseguenza dobbiamo rimodulare la rampa in modo che i bus non rischiano di urtare sulla struttura perché oggi qualcuno potrebbe urtare il soffitto. Andando a ricalibrare la discesa rendendola più dolce questo inconveniente non ci sarà più». E arriviamo così al Miglio azzurro cioè il percorso che dalla rampa dove scendono i bus percorrono i calciatori fino ad arrivare negli spogliatoi, un centinaio di metri. Inquadratissimo dalle telecamere. Diventerà un po' il museo del Napoli. «Lavoreremo sulle controsoffittature, ci sarà un nuovo impianto di areazione a norma anti Covid, introdurremo nuove resine, le pareti avranno il colore azzurro. Dal punto di vista architettonico lì sotto ci saranno le immagini dei grandi calciatori del Napoli, naturalmente di Maradona e di altre star azzurre». Quello che trapela è che lungo il percorso del Miglio azzurro il patron vorrebbe esibire non solo volti e foto di campioni ma anche i trofei vinti dal Napoli, magliette storiche e altro. Vedremo se le cose staranno davvero così. Un maquillage di sostanza la cui punta di diamante è il nuovo impianto di videosorveglianza: «Altamente evoluto a livello tecnologico - racconta De Martino - approvato dalla Questura con telecamere ad altissima definizione». Telecamere che dall'inquadratura del volto possono arrivare all'identità delle persone. «I lavori - conclude l'ingegnere - saranno ultimati per la prima di campionato o sicuramente per la prima partita della Champions». 

 

Il Maradona è uno stadio di proprietà del Comune, la Ssc Napoli ha una convenzione e lo utilizza solo in occasione di partite ufficiali. Chiarito il contesto De Laurentiis e il sindaco Gaetano Manfredi si sono incontrati per un ulteriore rilancio dello stadio di Fuorigrotta. De Laurentiis ha tirato fuori di avere un progetto per il Maradona dell'architetto che ha costruito lo stadio della Juve. Una vecchia idea del patron mai concretizzata per motivi economici, un simile investimento non lo può fare un ente pubblico. Al riguardo Manfredi 8 giorni fa quando ci fu l'incontro con De Laurentiis fu molto deciso. «Avere uno stadio moderno, che risponda alle esigenze del calcio e degli spettatori è un obiettivo. È una sfida e da parte dell'amministrazione c'è la volontà politica, dobbiamo lavorare per verificare la fattibilità tecnica ed economica» l'ammonimento dell'ex rettore. 

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