«I paradossi italiani della sfida alla pandemia globale assumono connotati grotteschi in Campania dove il personale medico in forza al 118 non solo si trova a fronteggiare turni massacranti di lavoro in prima linea mettendo in gioco la propria saluta per il bene di tutti, ma come premio vede ridotta di un terzo la già ridicola busta paga per una questione squisitamente burocratica”. Lo afferma l’avvocato Giovanni Rubinacci di TMDPLEX (tra le maggiori Law Firm italiane di diritto penale) annunciando l’azione legale a tutela degli operatori del 118 se le Aziende Sanitarie “non cambiano registro immediatamente».
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La questione, sollevata recentemente anche alla Camera dei Deputati con l’intervento dell’On.
Lo studio TMDPLEX, che assiste diversi medici e infermieri coinvolti nella vicenda per gli aspetti penali, ritiene illegittimo tale atteggiamento delle Azienda Sanitarie e minaccia azioni giudiziarie a tutela dei lavoratori. “Rappresenta un paradosso – spiega Rubinacci – che l’abrogazione di parte della retribuzione sia stata effettuata in assenza di una espressa norma di legge, ma solo in base ad una errata interpretazione del contratto collettivo, che per principi consolidati del nostro Ordinamento giuridico non può derogare in peggio i diritti quesiti dei lavoratori. L’inadeguatezza di tale interpretazione consentirà alla ASL addirittura di recuperare le somme erogate ai lavoratori negli ultimi dieci anni”.
“Qualora le parti sociali – conclude Rubinacci – non addivengano a un tavolo di raffreddamento per la risoluzione di questa annosa questione, sarà presto adita la competente Autorità Giudiziaria per tutelare una categoria di lavoratori particolarmente esposta nell’attuale momento storico e per garantire l’intangibilità della loro retribuzione. Non devono essere i lavoratori a pagare le colpe dell’incapacità amministrativa”.