Alessia Neboso morta a Napoli dopo un intervento al seno: «L'operazione rinviata era un presagio, ma lei non ha voluto darci ascolto»

Il racconto delle vicine di casa: «Abbiamo cercato invano di farle cambiare idea sull'intervento»

Alessia Neboso
Alessia Neboso
di Giuliana Covella
Giovedì 21 Settembre 2023, 23:26 - Ultimo agg. 22 Settembre, 18:01
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San Pietro a Patierno piange per la scomparsa di Alessia Neboso, morta a 21 anni in seguito a un intervento chirurgico per aumentare il seno. Una notizia che ha gettato nello sconforto e nella disperazione il quartiere dove la ragazza era nata e aveva vissuto fino a pochi mesi fa, dopo essersi trasferita in Francia col fidanzato. Ieri la terribile scoperta per chi l’ha vista nascere e crescere tra le strade del rione, dove la ragazza tornava tutte le volte per riabbracciare la famiglia, gli amici e i vicini di casa.

Arrivando da piazza Di Vittorio in via Nuova del Tempio, l’unico negozio che si nota subito perché è chiuso, è “Il Tempio di Bacco”, un’enoteca gestita oggi dagli zii di Mario Lucchesi, il fidanzato di Alessia. Con lui la 21enne aveva deciso di trasferirsi a Cannes, dove viveva il papà del giovane. Ma l’estetista originaria di San Pietro a Patierno non aveva mai lasciato definitivamente il quartiere dov’era nata e dove c’erano i suoi affetti. Da ieri la serranda del negozio della famiglia Lucchesi è abbassata e sopra c’è un cartello con la scritta “Chiuso per lutto”. Il lutto che è quello di un’intera comunità per la tragica fine di una ragazza di appena 21 anni, che si stava affacciando alla vita con i suoi sogni e i suoi desideri. In primis quello di diventare ancora più bella, con una taglia in più che avrebbe reso forse più florido il suo seno. Una giovane donna dai capelli lunghi scuri, le cui foto ora sono solo un lontano ricordo per chi l’ha vista in fasce correre nel cortile del palazzo dove abitava.

Al civico 108 di via Francesco Agello gli abitanti del condominio rammentano il suo altruismo, la sua dolcezza e la sua allegria.

Come Adele, 57 anni e Francesca, di 65 anni che, sedute su una panca di vimini nel cortile su cui affacciano i caseggiati non fanno che versare lacrime. «Non è possibile, non ci crediamo ancora - ripetono singhiozzando - solo pochi giorni fa l’abbiamo sentita su whatsapp e diceva che non vedeva l’ora di tornare a casa, anche se aveva avuto la febbre dopo l’operazione». Proprio una settimana fa erano state le due donne che l’avevano vista crescere, a tentare di distoglierla dall’idea di sottoporsi all’intervento. «Una settimana fa all’incirca ci aveva detto che il medico che avrebbe dovuto operarla aveva perso la mamma - ricorda Francesca - e si rammaricava per i tempi che si sarebbero allungati. Noi invece le abbiamo detto che quello era un segno, un presagio. Ma non ci ha dato ascolto, era decisa». Poi era arrivato il giorno dell’intervento, dopo il quale la situazione è precipitata. «L’aspettavamo per il fine settimana - ricordano ancora le due vicine - perché domenica prossima avrebbe dovuto partecipare al battesimo della nipotina, la figlia della sorella che portava il suo stesso nome. Non stava nei panni per la gioia e ora non potrà più stringere quella bimba tra le braccia». 

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Tanti i momenti belli che Francesca e Adele richiamano alla mente ad alta voce: «L’abbiamo vista nascere, poi crescere e diventare una brava estetista. Anzi, era la “nostra” estetista, anche ora che se n’era andata a vivere all’estero. Ma non si dimenticava di noi - dice Francesca - e ogni volta che tornava era un tripudio di gioia. La sua voce si sentiva dalla strada. Ora quella voce dolce e allegra non la sentiremo più». 

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