Allarme Covid ad Acerra, cento alunni in quarantena e 115 positivi

La scuola media “Ferrajolo- Siani”
La scuola media “Ferrajolo- Siani”
di Enrico Ferrigno
Domenica 11 Ottobre 2020, 11:48 - Ultimo agg. 12:38
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ACERRA. Allarme contagi,  cento alunni di 4 classi sono finiti in quarantena alla scuola media Ferrajolo - Siani di Acerra, mentre cresce considerevolmente il numero dei positivi in città. Il dato aggiornato ad ieri fa registrare ormai 115 positivi di cui ben 65 contagiati negli ultimi 13 giorni.
Stavolta a determinare la messa in isolamento di alunni e di una decina docenti fino al prossimo24 ottobre è stato il contagio di una professoressa risultata positiva al tampone nella serata di ieri. Nella stessa scuola già era stata posta in quarantena una prima classe frequentata dal figlio del sindaco Raffaele Lettieri entrambi positivi asintomatici al Covid. Un'altra classe, nei giorni scorsi è finita in isolamento insieme alle tre maestre titolari, al secondo circolo didattico "don Peppe Diana" a causa di un contagio registrato tra gli alunni. 
E sulla situazione contagi in città i medici di medicina generale lanciano l'allarme. 
"La circolazione del virus tra gli asintomatici è estremamente pericolosa e non è consentito in nessun modo, perciò, abbassare la guardia e ripetere gli errori del passato recente, dovuti alla inconsapevolezza di quello che stava accadendo. Bisogna mettere le mascherine, rispettare le regole del distanziamento sociale e delle elementari norme igieniche. 
Ma le istituzioni facciano rispettare queste regole così come previsto dalla legge e dalle ordinanze regionali”, denunciano gli iscritti all'Associazione medici acerrani e quelli della Federazione italiana medici di medicina generale. Sotto accusa è finito il clima di estremo "rilassatezza" che si registra in città: non tutti indossano le mascherine e di sera gli assembramenti tra giovani sembrano la regola mentre non c'è alcun controllo da parte delle forze dell'ordine e dei vigili urbani, così come accadeva invece durante il lockdown e quando i contagi erano esigui. 
I medici  chiedono infine di attivare urgentemente sul territorio le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) per garantire in sicurezza e con tempestività le visite e le cure domiciliari ai pazienti con sospetto o conclamato Covid e diagnosi più veloci per tamponi e sierologici. 

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