Busta con proiettile alla politica leghista: «L’ha aperta mio figlio 14enne, uno choc»

Busta con proiettile alla politica leghista: «L’ha aperta mio figlio 14enne, uno choc»
di Carmen Fusco
Giovedì 27 Ottobre 2022, 23:59 - Ultimo agg. 29 Ottobre, 08:52
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Il suo partito, la Lega, l’ha indicata alla guida della commissione regionale anticamorra. Una designazione avvenuta appena 24 ore prima che un evento inquietante mettesse lei e la sua famiglia in agitazione: una busta con un proiettile è stato recapitato alla consigliera regionale Carmela Rescigno, all’indirizzo della sua casa di Camposano, nell’area nolana, comune dove l’esponente del Carroccio ricopre il ruolo di capo dell’opposizione in consiglio comunale. Per lei adesso sono scattate misure di vigilanza disposte dal prefetto di Napoli, Claudio Palomba.

Un pacchetto apparentemente innocuo, una raccomandata ordinaria lasciata dal postino nella cassetta della posta: l’ha presa la collaboratrice domestica senza insospettirsi minimamente. Poi però, mentre saliva le scale del palazzo, il plico le è caduto e il rumore metallico ha tradito il contenuto. Ad aprire la busta è stato Michele, 14 anni appena: il figlio di Carmela Rescigno si è trovato il bossolo tra le mani e ha subito chiamato la sua mamma. «Mio figlio è sotto choc», racconta la vittima del gesto intimidatorio: «Mi spiace tantissimo che lo abbia ritrovato lui perché per il resto nulla scalfirà il mio impegno e la determinazione con la quale porto avanti la mia attività politica». Il proiettile calibro 9 è ora sotto la lente dei carabinieri della compagnia di Nola, diretti dal capitano Gerardo De Siena, che hanno immediatamente avviato indagini a tappeto che con l’ausilio di attività tecniche cercheranno di dare un nome e un volto all’autore dell’intimidazione. «La raccomandata - racconta Rescigno - è partita da Castello di Cisterna e secondo me non per caso. È lì che, presso il gruppo dell’Arma, ho denunciato alcuni gravi episodi avvenuti nel mio territorio, soprattutto in materia di abusivismo edilizio».

Cinquant’anni, chirurgo d’urgenza all’ospedale di Cava de’ Tirreni, Carmela Rescigno è approdata in consiglio regionale da alcuni mesi, al posto di Marco Nonno, esponente di Fratelli d’Italia sospeso in virtù della legge Severino. Ed è proprio il partito del neo premier Giorgia Meloni che la vittima dell’attentato ha lasciato alla vigilia delle elezioni politiche di settembre, in polemica per le candidature espresse in Campania. Poi l’approdo alla Lega che ieri si è stretta intorno alla consigliera regionale esprimendo solidarietà e sostegno. Il primo a farlo è stato proprio Matteo Salvini: «Solidarietà affettuosa a lei e una certezza: porteremo avanti le nostre battaglie con ancora più determinazione». A seguirlo a ruota l’intero Stato maggiore del partito in Campania con Valentino Grant, Severino Nappi, Gianluca Cantalamessa e Giampiero Zinzi. «Non ci lasceremo intimidire», ha tuonato anche Laura Ravetto, responsabile nazionale Pari Opportunità della Lega. 

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Parole di incoraggiamento sono arrivate poi dal presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca: «Piena solidarietà e vicinanza alla collega del Consiglio Regionale Carmela Rescigno per l’atto intimidatorio di cui è stata vittima questa mattina. Siamo certi che la consigliera Rescigno andrà avanti con ancora più impegno e determinazione nella sua attività a difesa della legalità e per la sicurezza di tutti i cittadini». Lo stesso ha fatto il presidente del consiglio della Regione Campania, Gennaro Oliviero: «Un chiaro ed evidente atto di intimidazione a danno di una rappresentante delle istituzioni che sono certo non modificherà il lavoro intrapreso con entusiasmo e passione.

Resta la gravità e la pesantezza di un atto insensato ed inquietante, preoccupante per chi deve tenere alto il livello dell’impegno per la legalità ed il sereno compimento della politica come servizio alle comunità rappresentate. Un atto che il Consiglio regionale condanna con sdegno».

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