Parco Verde di Caivano, i bambini alla Prima Comunione dopo la stesa: ​«Ora basta sparare»

Parco Verde di Caivano, i bambini alla Prima Comunione dopo la stesa: «Ora basta sparare»
di Marco Di Caterino
Lunedì 12 Luglio 2021, 01:00 - Ultimo agg. 13 Luglio, 08:06
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«Ma ora che Gesù sta dentro tutti noi, ci proteggerà dagli uomini cattivi che hanno sparato giovedì sera?», chiede Paolo, 11 anni, che svolazza con la tunica bianca della Prima Comunione ai suoi quattro amichetti. Gli altri fanno spallucce sul sagrato della parrocchia di San Paolo Apostolo del Parco Verde, dove è appena terminata la cerimonia religiosa, celebrata da don Maurizio Patriciello con don Angelo Spinillo, vescovo di “prima linea” della Diocesi di Aversa. Troppo difficile la domanda di Paolo, e nessuna risposta dai piccoli amici, già consapevoli che i miracoli sono rari ma possibili, ma non in questo difficile posto. Uno dei genitori ha però risposto con dolcezza al bambino dicendogli: «Forse sarà un miracolo, se in pochi giorni davvero arriveranno i rinforzi di polizia e carabinieri promessi dal ministro dell’Interno».

Sono trascorsi già quattro giorni dalla “stesa”. Il quartiere è sull’orlo di una guerra tra cosche, ma nessun provvedimento di quelli annunciati è stato ancora preso.

Forse ha ragione don Patriciello quando afferma che qui i bambini, ma anche la gente onesta, sono non di serie B, ma di serie Z. Gli ultimi. Qui da giovedì sera, dopo quella “stesa” sfrondata, spietata, che sa di sfida vera allo Stato e ai clan rivali, portata a segno con raffiche di kalashnikov, il quartiere ha smesso di vivere all’aria aperta. In questo tempo sospeso, che vale la calma prima di un uragano di sangue, tutti, ma proprio tutti sono confinati in casa per paura che ci scappi l’ennesimo morto. Innocente o colpevole che sia. Ieri mattina per oltre un’ora abbiamo girato e attraversato viali e spiazzi dove sono attive le piazze di spaccio. Un vero deserto. Un bar aperto, ma senza avventori, nessun venditore ambulante, meno di dieci passanti e qualche decina di auto sfrecciate via. 

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Per tre ore, invece, i cinque bambini della Prima Comunione hanno vissuto una sorta di straordinaria normalità. La parrocchia è apparsa come una vera e propria trincea di umanità e normalità, con i genitori, nonni e familiari “addobbati” di tutto punto, sul viso emozionato lacrime di vera commozione. Don Maurizio ha fatto suonare per lunghissimi minuti le campane con i rintocchi a festa. Visibilmente emozionato anche lui, in questi giorni costretto a sospendere il campo estivo organizzato dalla parrocchia per motivi di sicurezza. Questo prete nella sua missione si batte e confida sempre nei bambini del Parco Verde, che lui spera incarneranno un futuro prossimo migliore. Ma il presente è tale da fargli dire, nell’appassionata omelia, che il Parco Verde «rappresenta una vera e propria anticamera dell’inferno» dove i camorristi osano camminare per strada «appoggiando in bella mostra il mitra sulle spalle», e soprattutto si spaccia 24 ore su 24, Natale e feste comandate comprese. Il prete della Terra dei Fuochi si è ancora rivolto ai «fratelli» camorristi invitandoli a «riconvertirsi» alla pietas cristiana, per amore di se stessi e per il rispetto per quel futuro prossimo che sono i bambini. Bambini che tra questi palazzoni, dove mai nessun garante dell’infanzia ha messo piede, nemmeno quando sono stati ammazzati Fortuna Loffredo, sei anni, e il piccolo Antonio Giglio, tre anni, sono costretti a un violento processo di adultizzazione che ne pregiudica in maniera irreversibile le scelte di vita. Ambiente difficile. I pochi carabinieri in servizio presso la locale tenenza, e che svolgono un lavoro durissimo e massacrante, hanno effettuato un controllo a tappeto nel Parco Verde. Ebbene tra le 99 persone identificate, più della metà, vale a dire 51, sono risultate essere schedate per precedenti penali. Una persona è stata denunciata per ricettazione poiché trovata a bordo di uno scooter rubato l’anno scorso a Crispano. Numeri che, si spera, faranno saltare dalla scrivania il ministro dell’Interno, che ha promesso i rinforzi. Qui, per molti, sarebbe l’ultima spiaggia. 

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