Non era solo un simbolo di devozione familiare e privata ma un vero e proprio simbolo di rafforzamento criminale, al punto tale che un commerciante è stato trascinato è spinto a mettersi in ginocchio dinanzi a quella statua. Era l’altarino di Emanuele Sibillo rimosso oggi dalle forze dell'ordine.
Il negoziante fu obbligato a mettersi in ginocchio dinanzi alla statua di Sibillo, capo di una costola del clan Contini noto come paranza dei bimbi: era il palazzo della buona anima, che rappresentava uno strumento al quale i commercianti del posto dovevano la loro devozione e i loro incassi.
È quanto emerge dall’ultima inchiesta della dda e dei carabinieri culminata in 21 arresti e nel sequestro dell’altare dedicato al giovane boss ucciso dai Buonerba nel 2015.