Venerdì è scaduto il termine per presentare le richieste delle borse «IoStudio» per l’anno scolastico 2022/23, ma intanto quelle dello scorso anno ancora non sono state liquidate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. I motivi di un’attesa che sta spazientendo i 29mila assegnatari campani della borsa di 250 euro (studenti delle scuole superiori), non sono stati chiariti dal ministro Valditara, nonostante le numerose richieste degli assessorati regionali.
Solo tramite una commissione degli assessori con l’ufficio di gabinetto ministeriale del mese scorso è stata fornita una motivazione definita «surreale» dall’assessore all’Istruzione della Regione Campania Lucia Fortini: «Riferiscono di un possibile pignoramento del conto corrente del Ministero dell’Istruzione se ricevono risorse dal Ministero del Tesoro: assurdo».
«Ogni anno tutte le Regioni predispongono i bandi e stilano la graduatoria di merito secondo i requisiti richiesti.
Al di là delle tensioni politiche di Valditara con gran parte degli assessorati regionali per via anche della bozza del nuovo piano di dimensionamento scolastico che porterà tagli al personale soprattutto al Sud, resta la mancata erogazione delle borse di studio di cui possono beneficiare solo studenti appartenenti a un nucleo familiare con ISEE non superiore a 15.748,48 euro. «Si tratta di studenti che hanno necessità oggettive, i fondi sono già stanziati, quindi questi mesi di attesa inficiano su chi già vive un disagio e perde fiducia nelle istituzioni» insiste l’assessore Fortini. Da rumors ministeriali, l’erogazione dovrebbe avvenire a giugno.
Il bando relativo a «IoStudio» per l’anno scolastico 2022/2023, per l’erogazione di borse di studio in favore degli studenti frequentanti le scuole secondarie di secondo grado sul territorio della Regione Campania è scaduto venerdì scorso. Il bando di quest’anno prevede l’assegnazione di 27.666 borse di studio sempre di 250 euro ciascuna, secondo il Fondo Unico dello Studente istituito dal MIM. In genere le domande sono oltre il doppio delle possibili borse erogate, segnale delle difficoltà economiche delle famiglie. Al bando, infatti, possono partecipare solo i nuclei familiari meno abbienti, e queste borse nascono per offrire maggiori opportunità di svago e conoscenza ai ragazzi, ma anche investire in sapere e cultura.