Sos alloggi studenti: a Salerno, due residence e posti letto da 160 euro

«Un alveare lo fanno tutti: Unisa ha avviato uno studio per creare un'identità gioiosa»

Sos alloggi studenti: a Salerno, due residence e posti letto da 160 euro
di Barbara Landi
Domenica 14 Maggio 2023, 08:28 - Ultimo agg. 15 Maggio, 07:04
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Una città autonoma. È un unicum nazionale l'università di Salerno, con i due campus di Fisciano e Baronissi che si ispirano al modello del college americano, in un'interconnessione di saperi. Ateneo che, dal 2009, ha avviato una politica innovativa di diritto allo studio, dotandosi di un complesso di residenze universitarie interne, destinate a studenti, docenti e all'internazionalizzazione.

In totale sono 784 i posti letto disponibili (che a breve diventeranno mille) su circa 37mila iscritti, con ampie percentuali di fuori sede e pendolari, suddivisi tra 17 dipartimenti e 93 corsi di laurea. Una vocazione da campus, dislocato rispetto ai centri urbani cittadini, tradotta nel claim "Vivere Unisa": indispensabile, quindi, dotarsi di strutture proprie, a prezzi accessibili e provviste di tutti i comfort. Quattro complessi abitativi, suddivisi in mono e bilocali, con tutte le facilities, spazi di condivisione e socializzazione dominati dal colore, sale relax, divanetti, wi-fi, tv satellitare, piani cottura, lavanderia automatica, pulizia settimanale, lezioni di pilates, bagno interno, stanze per disabili, progettati in ottica green ed ecosostenibile, con tetti fotovoltaici e impianti di solar cooling per produrre freddo, sotto forma di aria condizionata o acqua refrigerata, con energia rinnovabile a impatto zero. Tutto a fronte di un pagamento mensile di 260 euro per 10 mesi in stanza singola o di 160 euro per stanza doppia.

«La nostra è un'idea di campus diffuso, dove chi studia, fa ricerca o lavora può trovare tutti i servizi necessari alle proprie esigenze sottolinea il rettore Vincenzo Loia - I poli di Fisciano e di Baronissi hanno plessi residenziali dedicati alla comunità universitaria.

Le residenze UniSa, che rappresentano un risultato importante sotto il profilo urbanistico e sociale, contano complessivamente 784 posti letto attivi. Nel novembre 2021 il MUR ha ammesso a cofinanziamento il progetto per la realizzazione di ulteriori 152 alloggi, che porteranno a breve il totale delle residenze a 936 unità. La nostra offerta residenziale, insieme a quella sportiva, bibliotecaria, culturale e di socializzazione rappresenta un complemento fondamentale al miglioramento della qualità della vita da campus». Le residenze sono riservate ai vincitori di borse di studio Adisurc (l'azienda per il diritto allo studio della Campania). I mini appartamenti e i monolocali non riservati ai fuori sede vengono concessi, a pagamento, ad altri utenti secondo le modalità disciplinate dall'Adisurc, a cui è possibile manifestare il proprio interesse.

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«Siamo stati pionieri afferma la Professoressa Caterina Miraglia, già presidente Adisu - Nasce tutto da un Cda illuminato, presieduto dall'allora rettore Raimondo Pasquino. L'essere campus ci ha consentito di avere un'idea diversa: costruire tutti i comfort, per rendere più gradevole il soggiorno. Luoghi di ritrovo e accoglienza per studiare, incontrarsi, emozionarsi, in un'osmosi tra discenti e docenti. Abbiamo predisposto un piano colore: dietro c'è amore, nello scegliere le tonalità delle stanze e dei terrazzini dei primi appartamenti, alla ricerca dell'armonia. Da assessore a Napoli ho cercato di esportare il modello, ma ci siamo riusciti solo per l'Orientale. Gli studenti che protestano oggi in Italia lamentano la disgregazione. A Salerno siamo stati degli antesignani».

E prosegue la Miraglia: «Un alveare lo possono realizzare tutti: Unisa ha avviato uno studio antropologico e sociale funzionale, creando un'identità gioiosa. Il grande coraggio consiste nell'aver collegato gli alloggi direttamente ai bandi del diritto allo studio, disponibili a prezzo conveniente. Un'esperienza che nasce dalle teste di due sognatori, perché l'università è incontro, discussione, presenza fisica». Residenze che per le Universiadi del 2019 hanno ospitato il "Villaggio dello Sport" con circa 1.700 atleti da tutto il mondo, che hanno potuto usufruire degli impianti sportivi dell'ateneo: i PalaUnisa, i campi di calcio, di tennis e la piscina multifunzionale, aperti anche al territorio esterno. «Credo che uno studente fuori sede viva tante difficoltà, non solo economiche. La legge di bilancio non ha grandi iniziative per il diritto allo studio: diventa sempre più complesso poter vivere la vita universitaria a pieno insiste Michele De Rosa, senatore accademico - Fisciano offre tantissimo, anche se i disservizi alle residenze sono tanti e più volte ho toccato con mano le difficoltà. Sono dovuto intervenire per risolvere diversi problemi, ma ho sempre trovato la disponibilità dell'ente regionale e dell'amministrazione d'ateneo».

Per disservizi De Rosa intende «la mancata erogazione dell'energia elettrica per intere ore o di acqua riscaldata, ascensori non funzionanti per mesi, guasto al wi-fi risolto dopo più di un mese». A sottolineare le difficoltà anche Michele Varraso, studente della Basilicata: «Io assegnatario della borsa di studio a dicembre, ho dovuto anticipare i primi mesi di alloggio lo scorso anno e il rimborso è arrivato molti mesi dopo. Inesistente l'assistente di segreteria: c'erano regole stringenti post Covid, ma non c'è mai stato un vero controllo.

Per comunicare con Adisurc c'è solo una mail di riferimento. Quest'anno hanno esaurito prima gli alloggi. Il problema reale sono gli spostamenti per i pendolari: oggi viaggio e il primo autobus da Potenza parte alle 6.30 e il ritorno dal campus alle 14. Praticamente di pomeriggio non è possibile seguire». Estremamente entusiasta, invece, Alessandra Francier: «Vivere le residenze è una delle esperienze più entusiasmanti che abbia fatto. È il mio primo anno da fuori sede e non ho mai avvertito la lontananza dalla mia famiglia perché, per fortuna, ci sono momenti di aggregazione promossi dalle associazioni per socializzare e vivere assieme il campus. Sono felice della mia scelta. Viva UniSa».

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