Capri, il patron dello Scalinatella: «I clienti sono arrivati, ora aiuti per gli aeroporti»

Capri, il patron dello Scalinatella: «I clienti sono arrivati, ora aiuti per gli aeroporti»
di Gigi Di Fiore
Domenica 9 Maggio 2021, 09:23 - Ultimo agg. 10 Maggio, 08:03
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dal nostro inviato a Capri

Nel sabato del sole e dell'annuncio che l'isola è Covid free, Nicolino Morgano ha riaperto il suo Scalinatella hotel in via Tragara. Una delle strutture ricettive più note di Capri, dal 1962 di proprietà della famiglia Morgano.


Avete riaperto con convinzione?
«Certo, appena le regole ce lo hanno consentito abbiamo deciso di spalancare di nuovo le porte ai clienti».


Nel primo giorno, avete avuto presenze?
«Sì, non è questo un periodo preferito dalla nostra clientela abituale, ma abbiamo visto con piacere nuovi clienti che per la prima volta sono venuti a Capri».


Solo italiani?
«No, ci sono anche stranieri, americani e inglesi. È stata una bella sorpresa, significa che appena c'è la possibilità di viaggiare senza vincoli la gente comincia a prendere coraggio».


Un percorso graduale?
«Siamo di nuovo in cammino.

L'annuncio di Capri con la popolazione e i suoi lavoratori vaccinati è un punto di partenza importante. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e fare la nostra parte di imprenditori».


Un messaggio di speranza e un invito, il suo?
«Certamente, con le condizioni generali favorevoli, come il via libera ai viaggi senza quarantene e regole agili, ma anche l'immunizzazione dei capresi, spetta a chi gestisce le attività turistiche fare come sempre il meglio per garantire la nostra accoglienza apprezzata da tutti».


Capri riprende fiducia?
«Ho visto in via Camerelle riaprire molti brand famosi e questo è già un buon segnale, che offre di Capri il suo aspetto migliore, quello della vitalità. Oltre a noi, riaprono molte strutture alberghiere. A fine mese, ripartirà il Quisisana, ma in questi giorni riapre anche l'hotel La Luna, il Tiberio, il Casa Morgano».


Cosa manca all'isola, dopo la vaccinazione di massa?
«Qualcosa che non dipende da noi, né dalla politica locale. Mi riferisco ai collegamenti aerei internazionali. I voli diretti con gli Stati Uniti per Napoli sono stati sospesi. Chi vuole venire a Capri deve fare un giro lungo, arrivando a Napoli via Londra, o Francoforte, o Parigi. Certo, la nostra clientela medio-alta non si scoraggia, né ha problemi ad arrivare a Roma per proseguire in treno per Napoli. Ma i voli internazionali diretti per Napoli sono uno strumento in più per il nostro turismo».


E poi?
«E poi naturalmente dobbiamo impegnarci tutti nel marketing, promuovere il nostro prodotto turistico e rassicurare i clienti. Questo spetta a noi, imprenditori capresi».


Nei mesi della pandemia ha sempre mantenuto il filo diretto via mail con la sua clientela abituale?
«Sì, è una nostra caratteristica. Abbiamo una clientela fidelizzata, molti stranieri, e scelgono sempre la stessa camera e gli stessi periodi per venire da noi. Chiedono quando potranno viaggiare senza problemi, inviano articoli di giornali dei loro Paesi sugli spostamenti ora possibili. Insomma, credo che dobbiamo solo crederci tutti con fiducia e ottimismo».


Come è andata, un anno fa, la prima stagione estiva dell'era Covid?
«Molto bene, ma non era il turismo cui eravamo abituati. In prevalenza erano italiani e tanti venivano a Capri per la prima volta. Qualcosa di completamente nuovo, per le nostre attività».


Quest'anno prevede sarà lo stesso?
«In parte sì, ma con una maggiore apertura nei viaggi e la fiducia su Capri immunizzata, la clientela tradizionale dell'isola si sta già organizzando per tornarvi. Noi, ripeto, dobbiamo fare la nostra parte, con più informazione, promozione mirata a spiegare con esattezza e onestà che qui possono venire senza alcun timore».


Alla riapertura della Scalinatella, quanti dipendenti hanno ripreso a lavorare?
«Una ventina, ma è il primo giorno. Andando avanti e con i maggiori arrivi ci saranno le nostre abituali assunzioni stagionali. Dobbiamo ridare lavoro, il turismo è qui l'attività principale e non è un caso che tutti gli operatori, anche non residenti a Capri, hanno avuto diritto alla vaccinazione».

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