Carceri, il Sappe in piazza per la tutela
della Polizia penitenziaria: «Ora basta»

Da sinistra Angelo Covino, Donato Capece e Emilio Fattoriello
Da sinistra Angelo Covino, Donato Capece e Emilio Fattoriello
Lunedì 15 Giugno 2020, 15:51
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«Dopo quello che è successo negli ultimi giorni, il Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria (Sappe) si mobilità e scenderà in piazza per protestare contro la mortificazione professionale ed istituzionale a cui sono stati ingiustamente coinvolti i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere». Lo ha preannunciato il segretario generale Donato Capece, nel corso di un incontro, avuto a Napoli con i delegati ed i rappresentanti regionali, provinciali e nazionali del Sappe.

«Abbiamo assistito ad una situazione inaccettabile in ordine alla notifica di alcuni atti giudiziari per presunte violenze ad alcuni detenuti e, contemporaneamente, a nuove gravi violenze contro i poliziotti del carcere, feriti e colpiti con calci e pugni da “ristretti” che evidentemente pensano di godere di una sorta di impunità per il loro comportamento aggressivo che mina sistematicamente l’ordine e la sicurezza interna. Il Sappe dice basta! E lo fa scendendo in piazza. Il primo sit-in è previsto per mercoledì 17 giugno, dalle 9 alle 13, davanti al carcere di Santa Maria Capua Vetere. «Saremo lì a gridare la nostra rabbia contro l’assurda spettacolarizzazione posta in essere per la notifica degli atti giudiziari ai poliziotti, avvenuta in mezzo alla strada e con modalità inaccettabili e censurabili», dice Emilio Fattoriello, segretario regionale. «Scendiamo in piazza - replicano il segretario provinciale Lello Munno ed il delegato nazionale Angelo Di Costanzo - per chiedere tutele contro le costanti e continue aggressioni, fisiche e verbali, ai poliziotti penitenziari che sempre più spesso, a Santa Maria Capua Vetere, restano feriti, contusi, aggrediti (anche verbalmente), offesi e umiliati dai detenuti».

Sostegno e solidarietà agli agenti di Santa Maria Capua Vetere sono stati espressi dal presidente onorario regionale Anppe Angelo Covino: «Non entro nel merito delle accuse formulate agli appartenenti al Corpo, ma ritengo davvero eccessivo le modalità con cui sono stati notificati gli atti giudiziari, con l’ipotesi per presunto pestaggio. Ora fermo restando la garanzia costituzionale della presunzione di innocenza, gli agenti oltre alla drammaticità ed alla tensione vissuta durante la rivolta, hanno dovuto subire anche l’umiliazione della pg davanti ai familiari dei detenuti».  Da qui l’impegno del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, a scendere in campo al fianco degli agenti «che vengono prima aggrediti e poi denunciati» ha sottolineato Capece. La prossima manifestazione si sposterà nella Capitale, giovedì 25 giugno,davanti alla sede del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria in largo Luigi Daga (zona Bravetta), dalle 9 alle 13, «per denunciare ai vertici che il personale di Polizia Penitenziaria è stanco di subire umiliazioni ogni giorno a causa di una amministrazione matrigna che non tiene affatto al benessere del personale», ha concluso il segretario generale Capece.

 
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