Benevento, affollamento e suicidi: «Il carcere è un inferno»

La garante del Sannio e le associazioni hanno ribadito la necessità di migliorare la qualità della vita all'interno degli istituti

La protesta a benevento «Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti. Non facciamo in tempo a contare casi di suicidio in cella che siamo costretti ad aggiornare questo agghiacciante elenco. È uno stillicidio importante». È il grido di...
La protesta a benevento «Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti. Non facciamo in tempo a contare casi di suicidio in cella che siamo costretti ad aggiornare questo agghiacciante elenco. È uno stillicidio importante». È il grido di...
di Giuseppe Di Martino
Venerdì 19 Aprile 2024, 00:00
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«Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti. Non facciamo in tempo a contare casi di suicidio in cella che siamo costretti ad aggiornare questo agghiacciante elenco. È un grave stillicidio». È il grido di protesta della garante dei detenuti della provincia di Benevento, Patrizia Sannino, che ieri mattina a piazza Risorgimento, insieme ai rappresentanti dell’associazione Rete Sociale, della Camera penale di Benevento, dei Giuristi democratici, dell’associazione Sbarre di zucchero e dell’associazione Gramigna, ha preso parte alla manifestazione sui diritti dei detenuti, in contemporanea a quelle promosse in altre 86 città italiane organizzata dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale.

«Abbiamo organizzato questa iniziativa per sensibilizzare la società civile perché nel 2024 non si può morire di carcere – spiega Sannino – tutto ciò è disumano e non possiamo restare fermi a guardare». Un appello, dunque, rivolto alle istituzioni e alla società civile, a un mese dalle dichiarazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aveva già ribadito l’importanza di interventi urgenti per frenare l’emergenza dei sucidi in carcere. «I detenuti – prosegue la garante Sannino – sono soggetti umani appartenenti alla nostra quotidianità, e non sono soltanto persone che meritano la detenzione.

Inoltre sappiamo bene che in carcere non è possibile essere seguiti né da un punto di vista rieducativo né da un punto di vista sanitario perché il servizio sanitario in carcere non funziona, così come non funzionano le misure alternative».

Nel corso del sit in sono stati anche diffusi alcuni dati sul pianeta carcere, inerenti a eventi critici dell’anno 2023-2024 degli istituti penitenziari campani. Per quanto riguarda la provincia di Benevento, quindi, da registrare 1 decesso per morte naturale, 19 tentativi di suicidio, 68 atti di autolesionismo e 72 scioperi della fame o della sete. «La situazione in carcere è devastante – sottolinea Nico Salomone, componente dell’Osservatorio carcere della Camera penale di Benevento – c’è un serio problema di sovraffollamento, di assistenza sanitaria e psichiatrica e una limitata applicazione delle misure alternative alla detenzione che invece sarebbero fondamentali per migliorare la condizione dei detenuti e ridurre la recidiva. La politica, poi, fa finta di non vedere e non interviene. Basterebbe incentivare interventi che possano migliorare la condizione dei detenuti». Salomone poi conclude. «Spingiamo per l’approvazione dell’importante progetto di legge sulla liberazione anticipata speciale che può essere un momento importante per il miglioramento della condizione dei detenuti». Prima di abbandonare la piazza, la garante Sannino ha letto una lista di nomi detenuti che si sono suicidati nei carceri italiani nel 2024, quelli morti per altre cause, e infine i nomi degli agenti della Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita.

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