Mezzo milione di euro al mese. È questo il volume d'affari della camorra che gestisce le attività illegali nella zona compresa tra Chiaia, Mergellina e la Torretta. Molteplici le entrature per le cosche, secondo le forze dell'ordine che indagano sull'area, a cominciare dalla gestione dei parcheggiatori abusivi. Un business apparentemente insignificante se paragonato a ben più remunerativi affari come la droga o il racket ma che, in realtà, garantisce un fiume di denaro alle casse del sistema. Solo dalla gestione degli abusivi della sosta, secondo gli investigatori, la camorra incasserebbe oltre 150mila euro ogni quattro settimane.
Il calcolo è presto fatto. Nell'area sono stati censiti circa settanta parcheggiatori fuorilegge ognuno dei quali incasserebbe al giorno dai 150 ai 200 euro per un totale complessivo di oltre 300mila euro al mese.
Altra voce di bilancio per il sistema è, ovviamente, il racket. Gli esattori della camorra, a Natale, Pasqua e Ferragosto battono il territorio per raccogliere l'ormai famigerato regalo per i carcerati. La quota richiesta alle vittime varia in base all'attività che gestiscono e al volume di affari. Si passa delle poche decine di euro richieste ai venditori ambulanti alle cifre a tre zeri imposte, invece, ai gestori di ristoranti o di altre attività commerciali. Entrate, anche queste, che contribuiscono a ingrossare il fiume di denaro destinato a boss e gregari. Ma cosa se ne fanno i padrini di tutti questi soldi? La risposta, ancora una volta, arriva dalle indagini. Buona parte degli incassi illeciti servono per il mantenimento delle organizzazioni criminali e dei loro affiliati, compresi quelli detenuti oltre che, ovviamente, a finanziare le attività illecite come l'acquisto di nuovi carichi di droga oppure reinvestiti nel canale dell'usura.
Quello che resta, invece, è riciclato. Questo è l'aspetto più delicato dell'intera attività investigativa perché coinvolgerebbe non soltanto i ras della camorra ma anche insospettabili professionisti. Una delle corsie preferenziali utilizzate dalla camorra per ripulire i soldi è l'acquisizione di attività commerciali in particolare nel settore della ristorazione e dell'abbigliamento. Il motivo è semplice. Sono attività che non richiedono particolari titoli di studio e dove una competenza tecnica, anche minima, unita a una discreta capacità gestionale può garantire ritorni economici importanti. Inoltre, entrambi i settori sono stati tra i più colpiti dalla recente pandemia con numerose attività costrette a chiudere i battenti e su cui i boss si sono fiondati rilevandole per cifre irrisorie. Una volta acquistate, basta affidarle a prestanome per cancellare eventuali tracce e il gioco è fatto. Ovviamente le conseguenze sono immaginabili. Concorrenti sbaragliati dalla potenza economica della camorra o costretti ad acquistare prodotti e servizi imposti dalle aziende create dai clan.