«Circumvesuviana, aprire ai privati; la Costiera non va isolata»: la ricetta di Fiorentino

«Circumvesuviana, aprire ai privati; la Costiera non va isolata»: la ricetta di Fiorentino
di Antonino Pane
Sabato 4 Giugno 2022, 09:06
4 Minuti di Lettura

«Qui dove il mare luccica...», i problemi del traffico e della carenza di mano d'opera sono lontanissimi. I due ettari di parco che circondano l'Excelsior Vittoria sono un diaframma straordinario in difesa della quiete «ma non ci isolano rispetto ai problemi», dice subito Guido Fiorentino, neo Cavaliere del Lavoro, amministratore di questo angolo di paradiso abbarbicato sul costone di Sorrento.

Il sindaco di Sorrento chiede al prefetto soluzioni immediate contro il caos trasporti.
«Il sindaco Coppola ha ereditato una situazione già difficile.

Bisogna sviluppare le vie del mare e garantire collegamenti con Capodichino efficienti e veloci. Agli ospiti vanno assicurati tempi certi nei trasferimenti».

Solo le vie del mare? La Circum, per esempio, resta un nodo spinoso.
«Un'idea potrebbe essere quella di avere treni privati sulle rotaie della Circumvesuviana, un po' come avviene con Italo sulle linee delle Ferrovie dello Stato. Andrebbe approfondita la fattibilità. Noi siamo favorevoli: treni dedicati, comodi, puliti, veloci. Treni privati, insomma».

L'Execelsior Vittoria già offre soluzioni proprie?
«Certo. Abbiamo previsto corse via mare fino a Castellammare e poi su gomma fino a Capodichino. Non possiamo rischiare che i nostri ospiti perdano gli aerei. C'è anche l'elicottero per chi vuole spostamenti rapidissimi. Ma non possiamo guardare solo a noi; bisogna studiare soluzioni complessive e siamo disponibili a fare la nostra parte».

Video

Un altro tema sul tappeto, in questo infuocato inizio estate, è la carenza di personale.
«È un'emergenza avvertita ovunque in Italia, e va affrontata in maniera complessiva. Per quanto ci riguarda abbiamo verificato che garantendo assunzioni più lunghe è più facile trovare lavoratori disponibili. L'Excelsior, comunque, può contare su collaboratori che sono con noi da anni, sono cresciuti con noi e insieme formiamo una grande squadra».

A sfogliare l'albo d'oro dell'Excelsior Vittoria vengono i brividi. Otto von Bismarck, Luigi I di Baviera, il principe di Galles, l'imperatrice Elisabetta d'Austria, la granduchessa Caterina di Russia, la regina Vittoria di Svezia e la principessa Margaret d'Inghilterra a cui avete intitolata una suite, tanto per citare alcuni degli ospiti più illustri. Ospiti di questo livello sceglierebbero ancora Sorrento per riposare?
«I tempi sono cambiati, indubbiamente. Oggi c'è una clientela più giovane che sceglie Sorrento. Ma resta una ottima clientela. Chi viene da noi vuole il massimo e questa aspirazione non è cambiata».

Lucio Dalla con Caruso ha messo la ciliegina sulla torta. La suite One-of-a-kind 448 che lo ospitò, oggi porta il nome del grande tenore. Ci sono clienti che vogliono proprio quella stanza?
«Certamente. Lo stile della camera è stato volutamente mantenuto inalterato dai tempi in cui Caruso vi soggiornò. Custodiamo numerosi ricordi del periodo trascorso dal grande tenore, come il pianoforte, lo scrittoio, nonché diverse lettere e fotografie. Così come conserviamo le testimonianze di numerose star del grande schermo che hanno soggiornato all'Excelsior, come Sofia Loren, Jack Lemmon, Brian De Palma, Pierce Brosnan, Richard Wagner, Richard Strauss, Luciano Pavarotti, Uto Ughi, Andrea Bocelli, Barbara Streisand e così via. Il nostro albergo è sempre stato un crocevia di grandi ospiti e lo è tutt'ora. La riservatezza è una delle qualità a cui teniamo di più».

Alle tre ville sul costone che formano l'Excelsior Vittoria, manca sempre la quarta, Capo Rivo, demolita dopo il terremoto del 1980.
«Da anni stiamo lavorando per ricostruire Capo Rivo e dare all'Excelsior Vittoria la sua fisionomia originaria. Continueremo su questa strada, questo è certo».

Oggi, da Cavaliere del Lavoro, lo sforzo sarà ancora maggiore?
«L'onorificenza che ci è stata concessa è per noi, e per tutta la famiglia Fiorentino, uno stimolo a fare ancora meglio. Un punto di partenza, non certo un punto di arrivo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA