La Circum taglia le corse: prenotazioni bloccate e visitatori beffati a Pompei

La Circum taglia le corse: prenotazioni bloccate e visitatori beffati a Pompei
di Susy Malafronte
Lunedì 22 Giugno 2020, 00:00 - Ultimo agg. 11:33
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Più che turismo, è un pasticcio. I fatti. Il sabato e la domenica la prima corsa della Circumvesuviana arriva a Pompei solo alle 10,17. Ma gli Scavi aprono alle 9. Quindi? «Chi tarda arriva male alloggia», direbbe il saggio. Anzi resta fuori, nonostante abbia prenotato e pagato il biglietto on-line.

Ecco cosa è successo ieri, la prova di quanto non vi sia un minimo di dialogo tra chi dovrebbe assicurare la piena funzionalità di un’industria chiamata turismo. Fatto sta che ieri, all’ingresso di porta Anfiteatro, è nato un acceso diverbio tra i turisti «cacciati» e gli addetti alla biglietteria. Una lite per responsabilità riconducibili ad altri, in questo caso il taglio delle corse della Circum.

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La ripresa dell’economia turistica dopo il lockdown, dunque, stenta a decollare. Accade così che in una domenica mattina di sole caldo, in cui si registrano 5.100 prenotazioni - il numero massimo di ingressi consentiti - le visite di fatto si riducono a poco più della metà. Ma con gli incassi a cifra intera.

Tutto questo per colpa dei nuovi orari della Circum. Il sabato, la domenica e i festivi il primo treno da Napoli arriva a Pompei alle 10,17. I turisti, che ignorano questo dettaglio non di poco conto e mal pubblicizzato, avevano prenotato il tour agli Scavi alle 9, orario di apertura. Ebbene, arrivati all’ingresso di Porta Anfiteatro alle 11,15 - dopo aver percorso a piedi dalla stazione circa due chilometri - si sono visti negare l’ingresso perché in ritardo rispetto alla prenotazione. I turisti, per la gran parte provenienti da Roma, hanno protestato ma inutilmente. Alla fine hanno dovuto rinunciare alla visita. 

 

 

Ma i disservizi non finiscono qui. Anche chi aveva prenotato nei B&b nel fine settimana ha dovuto rinunciare al tour negli Scavi perché da giorni la piattaforma web di prenotazione online - unica possibilità consentita - è «bloccata» a causa di un sovraffollamento. Altra delusione per i turisti, con l’aggravante che non potendo visitare gli Scavi hanno anche disdetto le prenotazioni nel B&b e sono andati via. La rabbia è più che giustificata. «Abbiamo affrontato spese più grandi delle nostre possibilità per garantire ambienti santificati e distanziamento sociale - spiegano i gestori dei B&b - Ora chi ci ripaga di queste ulteriori perdite?».

 

Il primo giorno della riapertura, il 26 maggio, il sito aveva registrato 104 visitatori. L’anno scorso la media era stata di 15mila al giorno. Con la fine del divieto di circolazione fra le regioni, ieri è stato toccato il picco delle 5.100 prenotazioni. Sotto l’aspetto economico si parla di una perdita annua di circa 8 milioni di euro. Per attrarre i turisti sono anche stati previsti itinerari inediti. Tra le novità c’è la domus della Nave Europa, che per la prima volta ha aperto il rigoglioso vigneto, un tempo utilizzato dai proprietari della dimora per la produzione e il commercio del vino e ripristinato in epoca moderna sulla base di fonti storiche e indagini di botanica della studiosa Jashemski. Altra novità è il carro per il trasporto delle merci, conservato negli ambienti servili della casa del Menandro. Il Cisium, il tipico carro utilizzato per gli spostamenti nelle vie dell’antica città, presenta parti originali che sono state oggetto di un apposito restauro e che grazie alla ricostruzione della struttura circostante, proposta negli anni ’30 da Amedeo Maiuri, restituisce un’idea precisa della sua forma.

Insomma, tutto molto bello e molto suggestivo, peccato però che tra treni che non ci sono e piattaforme online che non funzionano, visitare gli Scavi è davvero un’impresa. 

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