Coronavirus a Napoli, corsi di ginnastica abusivi a Soccavo: «Un rischio per tutti»

Coronavirus a Napoli, corsi di ginnastica abusivi a Soccavo: «Un rischio per tutti»
di Mariagiovanna Capone
Lunedì 27 Aprile 2020, 09:30
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Body, tuta, scarpette. Poi tutti e dieci a eseguire flessioni e crunch per modellare gli addominali, mentre altri due giocano a calcio. La scena avviene a Soccavo, all'interno di un parco condominiale di viale Traiano non visibile dalla strada principale ma che è diventata motivo di tensione nel quartiere, per la promiscuità e le distanze di sicurezza non mantenute. Molti residenti hanno provato a chiamare le forze dell'ordine: «Siamo preoccupati» confessa una residente. «Noi siamo chiusi in casa e usciamo solo per fare la spesa, mentre questi giovani trascorrono ore a fare sport ogni giorno, tutti senza mascherina e senza mantenere le distanze. Non è questione di tutela della propria libertà, ma di rispetto del prossimo: non hanno paura di contagiare i loro parenti più anziani e fragili? Se li incontrassi per le scale, tremerei dalla paura che possano contagiarmi». Intanto la scena si ripete da settimane, anche nelle giornate uggiose, segno che i paladini del fitness sono certi di farla franca in barba alle ordinanze regionali e i Dpcm del governo.

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Fin dai primi giorni di lockdown, in tutta Italia si sono succeduti episodi di attività sportive da parte soprattutto di runner e ciclisti. La quarantena obbligatoria per tutti è stata imposta dalle istituzioni per contenere al minimo i contagi, e molti sportivi si sono sentiti penalizzati dalla chiusura di palestre, piscine e piste di atletica. A Soccavo però hanno ben pensato di organizzarsi e creare una sorta di palestra dove allenarsi tutti insieme, per modellare addominali e scaricare la tensione. Tutto alla luce del sole, ma in un'area non visibile dalla strada principale, viale Traiano, perché nascosta da muretti, cancellata e palazzi. Eppure da oltre un mese ogni giorno un gruppo di persone, alcuni probabilmente residenti in edifici dello stesso condominio, si allenano qui, spalla a spalla, vicini abbastanza da sentirne il respiro ritmato dallo sforzo fisico. Senza mascherine e guanti, gli appassionati di fitness, tra cui anche una ragazza, spesso si tastano a vicenda i bicipiti e gli addominali forgiati da mesi di palestra, e ora che non possono andarci perché sono chiuse, non cedono alle restrizioni istituzionali incontrandosi nel parcheggio del parco condominiale.
 


Tra loro c'è anche un gruppo che gioca a calcio, sono in due e palleggiano per ore, tirando calci di rigore nella porta fittizia e alternandosi al dischetto. «Ci sono giorni che sono anche di più a giocare a calcio, ma attirano di più l'attenzione, quindi sono stati redarguiti dai palestrati. Qualcuno gli ha fatto notare che non possono allenarsi tutti insieme lì, ma loro replicano con parolacce e atteggiamenti aggressivi, sprezzanti del pericolo di contagio per loro e per i loro cari».

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Mentre il gruppo si allena, passa un elicottero. «Speravo li notasse, ma probabilmente non sono ben visibili o forse lo sguardo delle forze dell'ordine è fisso sulle strade principali: qui siamo a ridosso di una vallata, un'area incolta piuttosto ampia che confina con via Marco Aurelio». Intanto si avvicina il periodo della Fase 2, le cui disposizioni saranno contenute in un nuovo Dpcm che sarà presto reso noto, ma che contiene dei via libera per gli sportivi.
Sarà consentito infatti di fare sport all'aperto, ma da soli e solo in alcuni orari prestabiliti, mantenendo sempre la distanza di sicurezza di almeno due metri dagli altri. 

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