Coronavirus in Campania, gli albergatori di Capri: «Speriamo di riaprire a metà luglio»

Coronavirus in Campania, gli albergatori di Capri: «Speriamo di riaprire a metà luglio»
Venerdì 17 Aprile 2020, 11:13 - Ultimo agg. 11:14
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«La nostra speranza è poter riaprire le attività a metà luglio e, magari, allungare la stagione fino ad autunno inoltrato, considerato che alcuni congressi sono stati spostati a ottobre». A dirlo è Sergio Gargiulo, presidente di Federalberghi Capri, che all'Adnkronos non nasconde le difficoltà rappresentate dall'emergenza coronavirus sul comparto alberghiero dell'isola di Capri. «Navighiamo nel buio e cerchiamo uno spiraglio - racconta - e vogliamo riprendere le attività perché rimanere chiusi ci danneggia solamente. Poi abbiamo i cantieri fermi e su questo, attraverso Federalberghi Campania, abbiamo presentato una richiesta al presidente De Luca per poter riprendere almeno in piccola parte a rimettere in ordine le attività, per trovarle poi pronte alla riapertura».
 

 

Capri sta già facendo i conti con le conseguenze economiche della pandemia. I giorni di Pasqua, del 25 aprile e del primo maggio sono tradizionalmente l'apertura della stagione turistica dell'isola azzurra, che oggi si presenta totalmente deserta. Persi anche i grandi eventi, come la presentazione della collezione Cruise 2020-2021 di Chanel: il fashion show si sarebbe dovuto tenere il 7 maggio, ma è stato annullato.
 

«Il 2020 sarà inevitabilmente un anno di transizione - spiega Gargiulo - e speriamo di ripartire nel 2021, abbiamo già qualche prenotazione, qualcosa si muove. Intanto però abbiamo bisogno di aiuti dal Governo, dobbiamo dare ossigeno alle aziende e ai dipendenti». Infine Gargiulo lancia un appello: «Questo è il momento di dire basta all'abusivismo. È un fenomeno che deve rientrare, tutti i bed & breakfast abusivi devono essere chiusi. Dobbiamo mettere davanti le aziende, non i personalismi».

 

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