Coronavirus a Napoli, arriva la stretta di de Magistris sui supermarket: controlli dentro e fuori

Coronavirus a Napoli, arriva la stretta di de Magistris sui supermarket: controlli dentro e fuori
di Valerio Esca
Lunedì 23 Marzo 2020, 08:30 - Ultimo agg. 12:20
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Sarà richiesto ai supermercati di incentivare il servizio di consegna a domicilio; maggiori controlli all'interno, più che all'esterno degli store alimentari (dove le persone nella maggior parte dei casi riescono a tenere la distanza consigliata di un metro); e richiesta di intensificare gli interventi sul territorio cittadino da parte delle forze dell'ordine, esercito compreso. Questo il pacchetto che il Comune di Napoli ha elaborato ieri durante una lunga pregiunta, terminata a tarda sera, rigorosamente in videoconferenza, dove è emersa l'esigenza di interventi specifici su alcune categorie commerciali, come i supermarket. Con l'intento di evitare assembramenti dannosi ai fini del contagio da coronavirus. Al Comune di Napoli passa dunque la linea dura, quella già segnata dal governatore della Campania Vincenzo De Luca. «Ho visto troppe persone, seppur quasi tutte con mascherine e attente al rispetto della distanza di sicurezza, accalcarsi nelle prossimità dei negozi di generi alimentari aveva fatto sapere sabato, tramite social, il sindaco de Magistris - troppi in fila ai supermercati, troppa gente soprattutto nelle aree ristrette in cui i negozi sono tanti e vicini».



Al momento l'amministrazione non ha in programma ordinanze sindacali che possano incidere sugli orari di chiusura dei supermercati o sull'obbligo di aperture dei negozi a orari sfalsati; si agirà invece attraverso provvedimenti ordinari, attraverso i quali si incentiveranno i supermercati ad effettuare quasi esclusivamente spese a domicilio. Ciò che trapela dalla pregiunta è una sostanziale necessità di intervenire sui controlli, ma evitare ulteriori restrizioni per scongiurare l'effetto boomerang. Un provvedimento restrittivo rischierebbe infatti di portare i cittadini napoletani ad una folle corsa ai supermercati e ripetere le scene già viste negli ultimi giorni, con lunghe file ed assembramenti ad alto rischio. Non si esclude però, che in caso di comportamenti fuori legge, il sindaco possa optare per il pugno duro e in quel caso intervenire con un'ordinanza restrittiva. Sul sito del Comune è inoltre già attiva una lista di associazioni, divise per zone, che effettuano consegne a domicilio per le persone più a rischio. «Se sei una persona anziana o non autosufficiente contatta il centro servizi più vicino» si legge sul sito dell'Ente. Il servizio di telesoccorso offerto da Gesco è attivo dalle 16,00 alle 8,00.
 


«Ho chiesto al prefetto di potenziare al massimo, anche di più, i controlli da parte di tutte le forze di polizia, compreso l'esercito» scrive nel suo appello affidato alla pagina Facebook il sindaco de Magistris. L'ex pm chiede di utilizzare misure forti contro i trasgressori, che vanno «puniti», oltre che di «impedire riunioni e assembramenti di persone». E aggiunge: «Laddove in prossimità di esercizi commerciali non si rispettassero le condizioni di sicurezza, i locali dovranno essere chiusi. Controlli rigorosissimi per evitare che altre persone, dopo la chiusura delle aziende e delle fabbriche al nord, ritornino nelle nostre terre». Il primo cittadino rivolge poi un invito ai cittadini che in queste ore stanno cercando di ritornare al Sud: «Se amate la vostra terra di origine e i vostri cari restate in casa».
 
 

De Magistris pone poi l'accento sull'emergenza sanitaria: «Si rischia di morire per assoluta carenza di personale e materiale sanitario e di posti letto. Molti medici e infermieri si sono ammalati per carenza dei dispositivi di sicurezza e sono divenuti veicoli di diffusione del virus. In Cina si è fermata l'epidemia perché ci sono stati controlli rigorosissimi, si sono costruiti ospedali in pochi giorni, si sono fatti tamponi e misurata la febbre ad un'intera provincia grande quanto il nostro Paese, sono stati poi isolati i malati anche dalle famiglie.
Fate presto». Non risparmia un affondo diretto al presidente della Regione De Luca e al Governo nazionale: «Anche se avete smantellato il sistema sanitario nazionale e regionale negli anni, ora provate ad usare tutte le armi che avete per rafforzare l'esercito sanitario, realizzare mascherine, dispositivi di sicurezza, ossigeno, letti di reparto e, soprattutto, di sub intensiva, terapia intensiva e rianimazione. Altrimenti è probabile, forse certo, che si morirà perché non ci sarà il posto per curare i malati». 

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