Covid in Campania, contagi record: superata quota 500, ecco la mappa dei focolai

Covid in Campania, contagi record: superata quota 500, ecco la mappa dei focolai
di Ettore Mautone
Giovedì 8 Ottobre 2020, 11:00 - Ultimo agg. 11:03
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Continua a correre SarsCov2 in Campania: 544 i nuovi casi in 24 ore a fronte di di 7.504 tamponi, contro i 395 segnati il giorno precedente con soli 4.867 prelievi nasofaringei. La percentuale dei casi, rispetto ai tamponi, resta alta: 7,2 per cento contro i 7.8 delle 24 ore prima, oltre il doppio del dato nazionale a sua volta in ascesa. Dei nuovi positivi circa la metà (230) si concentra a Napoli ma allargando il raggio all'area metropolitana con la provincia si arriva a 432 casi. La media nazionale è di 104 attualmente positivi ogni 100mila abitanti a Napoli siamo ben oltre 180. La provincia di Napoli è oggi quella con il più alto numero di malati rispetto agli abitanti in Italia e il numero di nuovi casi cresce più rapidamente. Dati che si collocano in uno scenario nazionale in cui si assiste a una recrudescenza dei contagi che partono dall'innesco continuo di nuovi focolai. Il profilo di crescita è molto simile a quello di altri paesi europei ma con un mese di ritardo.

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A Napoli la trasmissione prevale nei nuclei parentali innescati dai rientri dai viaggi e ora alimentati dalla sottovalutazione delle misure di prevenzione (isolamento, distanziamento, uso di mascherine e igiene).

Oltre 3mila le persone in isolamento in città. Fondamentale l'imminente apertura di un Covid resort nella palazzina albergo dell'ospedale del mare con 150 posti. I contagi si propagano anche con cluster extrafamiliari (progetto Erasmus in zone del centro). Una consistente quota di positivi non sono ben riconducibili all'origine e altrettanto difficili da tracciare. Quasi residuali i casi di comunità (palestre) e per categorie (forze armate, ospedali). Continuano le difficoltà al Cardarelli: nonostante il rigidissimo filtro in ingresso si registra un nuovo caso in Chirurgia di Urgenza (sono partiti tamponi a tappeto) e un decesso in lungodegenza. Almeno due gli infermieri positivi. Aumentano i focolai in ambito lavorativo nella cinta nord. Sul fronte sud è emerso un focolaio in una casa di riposo a Portici: 41 i positivi tra gli anziani e 18 tra i dipendenti. Alcuni sono ricoverati a Boscotrecase altri in isolamento nei vari piani. La protezione civile ha inviato Oss per l'assistenza. Proprio a Boscotrecase si è registrato nei giorni scorsi il decesso di G. S. 58 anni, di Camposano, uno dei 7 dipendenti del Comune di Tufino colpiti dal virus insieme al sindaco. Dalla Asl è partita una lettera all'indirizzo della Regione per utilizzare come Covid resort una Rsa di Portici ma il sindaco è contrario. Oggi scade anche un bando a evidenza pubblica per individuare alberghi e strutture per la quarantena. Analoga iniziativa a Napoli 2 nord.

 

Ieri sono stati una trentina i nuovi positivi e il Covid Hospital (ex intramoenia) dal Moscati dopo aver aperto e accolto 13 pazienti trasferiti dal reparto di Malattie infettive dell'altro plesso ha già accolto altri 6 pazienti. A regime sono previste 78 unità ma ne sono disponibili 52. Nel reparto di Oncologia diretto da Cesare Gridelli in quattro giorni sono stati registrati tre positivi tra i degenti negativi al test in ingresso. Almeno tre i focolai attivi in diverse zone dell'Irpinia. Molte anche le scuole chiuse. Da ieri, ad Atripalda, dopo il contagio di una 13enne, stop alle lezioni per 14 giorni in una classe di terza media. Non si registrano focolai nel Sannio anche ma aumentano i casi: attualmente 170 con 63 positivi a Benevento città e 28 a Montesarchio. In linea generale, si tratta di asintomatici o paucisintomatici, con solo dieci ospedalizzati. Il virus si è affacciato in diversi ambiti e anche nelle scuole.

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Sono tre, in questi giorni, i focolai del salernitano. Il primo in una palestra di Baronissi ma nella valle dell'Irno sono 22 i casi accertati finora. Per tre giorni sono rimaste chiuse anche tutte le scuole cittadine per prudenza. Altri due cluster interessano Nocera Inferiore (35 casi) e Scafati (68). Il sindaco Cristoforo Salvati ha affidato al virologo Giulio Tarro la regia di un tavolo tecnico con i medici di base. Preoccupa il focolaio innescato nel reparto di Medicina dell'ospedale di Nocera con 7 pazienti positivi (trasferiti a Scafati) più altri 5 fra medici, infermieri e Oss. Anche al Ruggi di Salerno, la scorsa settimana, si sono contati cinque positivi tra gli operatori sanitari tra il primario di urologia, un anestesista, uno specializzando e due infermieri. Non preoccupa la diffusione dei contagi in Terra di Lavoro. Attualmente sono 800 i casi attivi, una cinquantina i ricoverati, circa 5 in terapia intensiva (0, 5 per cento). Con queste percentuali, le periodiche dimissioni e la disponibilità di 50 posti nei Covid resort attivati a Capua e Teano la Asl è impegnata ad arginare i nuovi focolai.

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Il terminale di tutto sono i posti in ospedale: in terapia intensiva ne sono disponibili 99 a fronte di 52 occupati (ma 12 giorni fa erano 27 e oggi siamo ai livelli del 25 aprile). Le degenze attive sono invece 663 di cui 521 occupate (ma 32 ricoveri in più in un solo giorno). Nonostante un decesso il tasso di letalità in Campania resta molto inferiore a quello medio italiano. Da segnalare che nella serata di martedì ben tre alert sono scattati a Napoli per cercare posto in terapia semintensiva, ma solo nella notte ha risposto il Policlinico che ha accolto un anziano intubato (dal Cardarelli) e un uomo di 40 anni dal Cotugno in ventilazione non invasiva per 4 posti residui disponibili.

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