Coronavius a Napoli, nei supermarket vendite record: «Assicurati tutti i rifornimenti»

Coronavius a Napoli, nei supermarket vendite record: «Assicurati tutti i rifornimenti»
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 11 Marzo 2020, 08:10 - Ultimo agg. 10:40
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A ruba i prodotti di guerra: pane, pelati, farina, acqua, carta igienica, saponi e carta per le mani nelle ultime 48 ore. Supermercati presi d'assalto e scaffali completamente svuotati. In certi casi, ieri «si è venduto su appuntamento», avvisa Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e Molise. Un'impennata di vendite che in due giorni «a Napoli ha raggiunto almeno il 50% circa. Per effetto del picco di acquisti - spiega Pasquale Russo, direttore di Confcommercio Napoli - prodotti di prima necessità potrebbero arrivare in 24 ore anziché in 12. Ma gli scaffali saranno riforniti ogni giorno, visto che i fornitori non hanno problemi e limitazioni nel trasporto delle merci». Code nella notte tra lunedì e martedì all'esterno dei Carrefour di via Morghen, corso Europa e Fuorigrotta (dove sono stati avvistati anche i calciatori del Napoli Callejon, Llorente e Ospina). E code all'esterno delle farmacie, che chiedono più controlli dopo le 18, quando è obbligatoria la chiusura degli altri esercizi commerciali.

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BOOM E PARALISI
Per le strade, svuotate ma non deserte, si respira un'aria contraddittoria, di trincea e normalità. Mascherine e sciarpe a coprire la bocca, qualche sorriso all'esterno dei negozi, saluti a distanza e scene di ragazzi in gruppo all'aria aperta. Tolti farmacie, mercerie e alimentari, l'economia è paralizzata negli altri settori. Di sicuro, l'effetto del Coronavirus e delle misure drastiche emesse da Palazzo Chigi per il contenimento del contagio, in due giorni, ha già rivoluzionato il mercato cittadino. «Continua a crescere l'afflusso nei supermercati - continua Russo - Da quando è iniziata l'emergenza c'è stato un aumento del 30% dell'acquisto dei beni alimentari. Nelle ultime 48 ore abbiamo registrato un'impennata decisa: almeno del 50%, e riguarda prodotti come pane, farina, pasta, pelati. Questo non comporta, al momento, problemi di approvvigionamento né di forniture. Potrebbe capitare che facendo la spesa alcuni generi di prima necessità, di quelli che si consumano durante le guerre, spariscano dagli scaffali. Ma dopo una decina di ore saranno riforniti». Non è aumentato il consumo effettivo, insomma, ma le scorte: la merce, anziché stare sugli scaffali, sta nelle credenze. «Non c'è mai stata limitazione al trasporto merci - prosegue Russo - Si potrebbe creare qualche allungamento dei tempi di consegna, ma non c'è da avere panico. Se bloccheranno le imprese, qualcuno dovrà lanciarci i viveri dagli elicotteri. Ma nulla lascia presumere che avverrà». «Supermercati e alimentari stringono i denti - aggiunge Schiavo - L'obiettivo è evitare il propagarsi del contagio anche qui: fare sacrifici adesso significa evitare la chiusura definitiva di decine di aziende. Ieri molti tra alimentari e market erano semivuoti: qualcuno si è organizzato con una rete di contatti personali per vendere alla clientela tramite appuntamento. Chi non ce la fa può chiudere. Contiamo sulle decisioni di Governo e Regione, che stanno già provvedendo ad alleggerire le spese, facendo slittare scadenze e mutui».

LE FARMACIE
File all'esterno delle farmacie in ogni quartiere, ma mascherine esaurite. Nelle ultime ore è cresciuta anche la domanda di vitamina C e altri integratori: «Abbiamo grosse difficoltà di approvvigionamento sulle mascherine - spiega Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli - Si trovano solo sul commercio online, e a un prezzo maggiorato. La Guardia di Finanza ha fatto controlli sulle farmacie e non ha rilevato infrazioni. I gel disinfettanti invece ci sono, con prezzo fissato dall'Ordine del Farmacisti. Ci tengo a dire che i clienti si mettono in fila rispettando le distanze di sicurezza, grazie anche ai manifesti che abbiamo affisso all'esterno delle farmacie con il titolo aiutaci ad aiutarti. Ci servono più controlli delle forze dell'ordine dopo le 18, quando le altre attività commerciali chiudono, per evitare lo sciacallaggio di delinquenti e rapinatori». L'Ordine dei Farmacisti di Napoli ha chiesto invece al Prefetto «misure urgenti di protezione» e di poter lavorare a serrande abbassate per garantire la protezione del personale. «In questa fase estremamente delicata - afferma il presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Napoli Vincenzo Santagada - bisogna evitare la diffusione del Covid tra i farmacisti. Questo determinerebbe il conseguente provvedimento di chiusura con inimmaginabili conseguenze sulla salute pubblica e sul sistema sanitario».

ALTRI SETTORI
La parola crisi è diventata impropria nella filiera del turismo, totalmente ferma. Il calo include il petrolio, che va giù anche in Campania. «La rete di distribuzione dei carburanti in regione ha avuto un calo totale del 10% - avverte Russo - L'aeroporto di Capodichino non si approvvigiona dalla scorsa settimana». Molti settori produttivi di industria e manifattura sono col fiato sospeso anche per i prossimi mesi. L'effetto Coronavirus, per tanti, si vedrà sul lungo periodo: «Una parte dell'attività industriale si è fermata, se non oggi in proiezione - conclude Russo - Alla Fiat di Pomigliano, per esempio, si lavora su ordini di due mesi fa».
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