Cotugno di Napoli, record di ricoveri per Covid: «Colpiti gli anziani senza terza dose»

Cotugno di Napoli, record di ricoveri per Covid: «Colpiti gli anziani senza terza dose»
di Ettore Mautone
Domenica 10 Luglio 2022, 23:08 - Ultimo agg. 12 Luglio, 08:22
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Sars-Cov-2 continua a macinare contagi e la Campania da giorni resta prima in Italia per infezioni giornaliere. Il Cotugno è in piena attività. Un polo infettivologico non si può fermare né rallentare anche se ci sono da programmare le ferie e una quota di camici bianchi (circa il 3% per cento) è positiva al Covid. «Sarei in ferie - spiega Cristina Boccia bed manager dell’azienda dei Colli - ma pienamente operativa per gestire questa inaspettata ondata estiva». Il flusso dei pazienti e gli arrivi in pronto soccorso sono cresciuti parecchio negli ultimi dieci giorni «ma gestiamo senza affanni questa nuova fase che richiede un aggiustamento organizzativo in quanto la massa di infetti è enorme, ma la variante, nei vaccinati, non provoca polmoniti e sono decine e decine i malati in cui il Covid è presente in maniera asintomatica o con sintomi marginali». Con questo Coronavirus non si può mai dire e le situazioni possono precipitare e dunque il manager ha subito attuato il Piano della Regione: «Dobbiamo convivere con questo virus ancora a lungo». 


Cominciamo dagli afflussi che, come detto, sono aumentati: se ne contano 60-70 al giorno ma molti giungono al pronto soccorso del Cotugno perché anziani e soli, con i figli in vacanza e hanno paura. «Prendono un taxi o l’auto privata e arrivano, sottolinea Nicola Maturo primario della prima linea dell’ospedale.

Altri, più giovani, sono spaventati dai sintomi, hanno la tosse, la febbre alta, i dolori lancinanti alle ossa e soprattutto al torace, a volte il vomito e la diarrea. Temono la polmonite. Fanno la Tac e vanno a casa. Il turn over è rapido». Alcuni restano un giorno in osservazione e poi tornano al domicilio seguiti dalle Usca e dai servizi di assistenza domiciliare. Non mancano tuttavia i pazienti con una malattia più grave e progressiva ricoverati in Terapia sub intensiva e anche in Rianimazione. «Si tratta in massima parte - continua Boccia - di pazienti non vaccinati o poco vaccinati, ovvero fragili per età o altra patologia cronica, immunodepressi, molti dializzati, trapiantati, gli oncologici, a volte i cardiopatici o cronici per affezioni respiratorie che non reggono e necessitano di un supporto ventilatorio». 

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In questo momento al Cotugno ci sono 7 pazienti Covid ospitati in rianimazione su 8 unità. Tutti fragili e anziani. La metà sono intubati. Passiamo in rassegna l’unità di sub intensiva guidata da Giuseppe Fiorentino: qui ci sono 28 pazienti su 32 posti attivi. Anche in questo caso l’identikit del paziente medio rimanda a una persona resa fragile dalle patologie pregresse o dall’età, con affezioni cardiache o polmonari di base. Persone che spesso non hanno concluso i cicli vaccinali col primo e secondo booster (terza e quarta dose). «Non aver concluso le vaccinazioni - spiega Fiorentino - fa ancora una differenza importante. Poi che questa variante possa “bucare” il vaccino è vero ma difficilmente i vaccinati arrivano qui in ospedale». Infine ci sono le degenze ordinarie: su 70 posti 68 sono occupati. Si tratta anche in questo caso di pazienti con molte patologie pregresse, tanti dializzati, cardiopatici, ipertesi e tutti coloro che hanno una sintomatologia conclamata di Covid-19. In base al piano della Regione infatti tutti gli altri che asintomatici e che giungono in pronto soccorso per fratture, infarti, ictus, emergenze mediche e chirurgiche vengono trattati nei reparti specialistici del Cto e del Monaldi. Il piano per attivare stanze Covid in ogni reparto è partito ma non è ancora completo e consente di distinguere il paziente con riscontro occasionale di positività ricoverato per altri motivi. La media è di 7-8 ricoveri al giorno. 

Ieri a un paziente giunto al Cto con dolori addominali è stato diagnosticato un addome acuto: positivo al tampone è stato accolto in pronto soccorso e operato dalla Chirurgia di urgenza del presidio. Ora è in rianimazione al Cotugno seguito dal team presente nel polo infettivologico collinare. Si lavora in squadra: l’organizzazione dettata dalla Regione consente di non fermare le attività dei reparti al riscontro di un pazienti Covid come avveniva in passato. «Al momento - conclude Fiorentino - si ricoverano prevalentemente pazienti multipatologici che hanno un tampone positivo. Quasi tutti over 75 con malattia ematologica o oncologica in trattamento, quadri di immunodepressione primitiva o secondaria, alcuni pazienti non vaccinati per volontà personale o per altre copatologie preesistenti.
 

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