Covid a Napoli, al liceo Umberto troppi studenti: «Ma niente doppi turni, meglio le lezioni da casa»

Covid a Napoli, al liceo Umberto troppi studenti: «Ma niente doppi turni, meglio le lezioni da casa»
di Mariagiovanna Capone
Venerdì 28 Agosto 2020, 09:30
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La storia del Paese è passata per il liceo Umberto I. Giorgio Napolitano, Giuseppe Patroni Griffi, Francesco Rosi, Raffaele La Capria, Antonio Ghirelli, Erri De Luca, Mario Martone sono solo alcuni di noti studenti. Da cinque anni alla guida del prestigioso liceo di Chiaia, al secondo posto della classifica Eduscopio, c'è Carlo Antonelli che ora più che mai è pronto per la nuova sfida della riapertura dell'anno scolastico con l'emergenza Covid ancora in atto. Pur non essendo altissima la media di studenti per aula, lo scorso anno era fissata a 22, con un totale di 1.095 in 49 aule, le disposizioni del distanziamento e l'assenza di ulteriori spazi scolastici costringerà a rivedere il piano didattico emergenziale che sarà votato al consiglio della prossima settimana. Turnazioni o la più fattibile Didattica a distanza integrata e sincrona per metà classe da casa che si alternerà con turni fissati dal dirigente, le alternative possibili.

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«Non abbiamo ancora preso decisioni definitive, tuttavia è chiaro che se dobbiamo garantire la tutela della salute di studenti e personale, il nostro obiettivo sarà quello di disciplinare le presenze con il distanziamento di un metro richiesto dal Comitato tecnico scientifico tra un alunno e l'altro in classe, e quello di due metri nelle aree comuni» spiega il dirigente Antonelli. Sebbene siano stati recuperati spazi come laboratori e biblioteca «i circa 1.150 studenti presenti per l'anno scolastico 2020/2021 è impossibile che possano entrarci tutti, ma in particolare non sarebbe possibile disciplinare un tale afflusso sia agli ingressi che nelle aree comuni». Antonelli parla di una «presenza sostenibile che garantirebbe l'applicazione di tutte le norme e quindi un clima di serenità. Perché, come è ovvio che sia in una situazione emergenziale così delicata, c'è molta ansia sia tra i genitori che tra i docenti». Il patto di corresponsabilità sarà rinnovato inserendo capitoli proprio sul Covid e i comportamenti da seguire a casa e in classe, «e per avanzare proposte per il piano didattico di rientro abbiamo deciso che fosse più giudizioso aspettare i primi giorni di settembre, sia per verificare l'effettiva situazione epidemiologica che le ultime decisioni del governo e del Cts sulle norme da mantenere in aula». Fondamentale «offrire alle prime classi l'attenzione che meritano, poiché ambientarsi in una scuola nuova con docenti nuovi non è mai semplice. Poi, tra le prospettive ipotizzabili c'è quella di una Didattica a distanza integrata. Le linee guida ministeriali sulla Dad assegnano a questa metodologia una legittimità, e sono convinto che la Dad integrata sia un valido supporto alla didattica in presenza, poiché perfettamente complementari». Le classi quindi saranno divise in gruppi che si alterneranno in aula e con la Dad integrata da casa. L'alternativa sarebbero le turnazioni ma per i genitori, quasi tutti entrambi lavoratori, i disagi sarebbero non da poco.
 


Le classi saranno divise per piani e si differenzieranno gli ingressi con percorsi da seguire dai tre accessi: «Oltre a quello principale apriremo le due uscite di sicurezza». Questo per predisporre un ambiente «accogliente e sicuro». Un punto su cui il dirigente Antonelli preme molto è che «gli studenti si comportino responsabilmente, sia dentro la scuola che all'uscita e a casa». «I primi giorni di accoglienza li dedicheremo quindi per avviare misure di formazione ed educazione all'emergenza sanitaria che ci coinvolge», spiega. Non c'è spazio per comportamenti irresponsabili che tanti giovani hanno tenuto questa estate, con affollati party in spiaggia o in discoteca senza distanziamento e mascherina. Intanto Antonelli aspetta i banchi monoposto: «Ne abbiamo già ricevuti una parte nei mesi scorsi dalla Città Metropolitana ma attendiamo in numero rilevante quelli del commissario Arcuri. Garantiremo la sicurezza fin dal primo giorno - conclude - siamo pronti all'apertura e perfezioneremo le norme con l'avvio dell'anno scolastico per offrire a studenti e docenti una relativa serenità. Relativa perché fin quando non si sconfiggerà il virus, non potremo mai sentirci davvero fuori dall'emergenza».

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