Covid in Campania, vaccini a rilento e cresce il numero dei positivi: «Ma quasi tutti asintomatici»

Covid in Campania, vaccini a rilento e cresce il numero dei positivi: «Ma quasi tutti asintomatici»
di Ettore Mautone
Venerdì 29 Ottobre 2021, 11:00 - Ultimo agg. 30 Ottobre, 07:22
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Continuano ad aumentare i casi Covid in Campania ma nel complesso la situazione resta stabile negli ospedali. Ieri 627 positivi al tampone, 35 in più del giorno prima ma a fronte di 28.047 tamponi processati, 3.941 in più di quelli esaminati martedì. Pertanto la percentuale dei positivi, in rapporto ai test molecolari nasofarigei, risulta del 2,24 per cento, leggermente più basso del 2,46 per cento segnato il giorno prima. Se la quota di tamponi, molto elevata in questo periodo, anche in ragione dell'effetto traino del green-pass, giustifica l'individuazione di un maggior numero di casi, l'incremento delle ospedalizzazioni, sebbene molto lento, mostra un'ormai chiara inversione della curva epidemica. I ricoverati con i sintomi del Covid crescono di 14 unità per un totale di 214 pazienti in ospedale in regime di degenza ordinaria e di terapia sub intensiva mentre in area critica, in rianimazione, ci sono 20 malati, uno in più del giorno prima e bisogna tenere conto anche di 7 decessi, 4 in più di mercoledì, che a loro volta fatalmente, vanno a liberare posti di area critica nei Covid center della regione nascondendo in parte l'incremento delle ospedalizzazioni. La Campania, per il secondo giorno consecutivo, è inoltre la regione che in assoluto registra più casi in Italia, seguita dal Lazio (594), dalla Lombardia (570), dal Veneto (508), dall'Emilia Romagna (391), e dalla Toscana (373). Uno scenario generale in cui crescono i casi d'infezione ma di meno i ricoveri in terapia intensiva mentre restano stabili i decessi attestati a quota 50. 

Questa settimana l'alto numero dei contagi ha fatto comunque impennare in Campania il tasso di incidenza, salito a 46 casi ogni centomila abitanti restando al dato di venerdì scorso (57 a ieri) mentre era 34 una settimana fa, 30 due settimane fa e 38 quattro settimane fa. A dare il polso vero della situazione sono i dati relativi all'esito delle infezioni, indipendenti dal numero dei tamponi. Ossia i decessi e il tasso di ospedalizzazione che vanno su e giù rispetto a valori non preoccupanti, abbastanza stabili ma in leggero aumento. Così nell'ultima settimana in Campania sono stati registrati una media di 4,1 morti al giorno mentre erano 2,6 una settimana fa a fronte dei 5,3 dell'ultimo mese.

Stabili anche le occupazioni delle terapie intensive a quota 20 mentre erano 18 una settimana fa, 12 due settimane fa e sempre 18 quattro settimane fa. Un profilo che, secondo epidemiologi ed esperti, resta profondamente influenzato dalla vaccinazioni che tengono bassa la curva epidemica altrimenti destinata a crescere in maniera esponenziale. Vaccinazioni che però sono sensibilmente scese a 16.300 al giorno nell'ultima settimana mentre erano 18.600 una settimana fa, 16.600 due settimane fa e 16.500 quattro settimane fa con prime dosi ridotte a poche migliaia al giorno.

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«In uno scenario del genere - avverte Gianpaolo Paudice, esperto di Sanità pubblica, ex dipendente della Asl Napoli 1 ma oggi a riposo - andavano e vanno scovati i portatori asintomatici. Cosa a cui ci sta obbligando il green pass invece che il buon senso, per cui i casi crescono. I contagi, attenzione, non i malati, fortunatamente. I vaccinati non si ammalano, dati alla mano o si ammalano in maniera lieve, per ora. Ancora qualche cittadino resiste a vaccinarsi ma nel personale sanitario, me compreso, c'è la corsa a fare la terza dose e con la fila, invitati dalla Asl. I numeri dei contagi contano relativamente, ormai per capire la pandemia bisogna guardare ai dati di esito della malattia e dunque ricoveri, terapie intensive e decessi che restano stabili».

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