Covid in Campania, un medico di base su quattro si rifiuta di vaccinare i pazienti fragili

Covid in Campania, un medico di base su quattro si rifiuta di vaccinare i pazienti fragili
di Ettore Mautone
Giovedì 18 Marzo 2021, 23:00 - Ultimo agg. 19 Marzo, 17:36
4 Minuti di Lettura

Immunizzazione dei malati fragili: si procede in queste ore alla registrazione delle liste sulla piattaforma regionale. La compilazione però, è un obbligo solo per i medici di famiglia che rinunciano alla funzione di vaccinatori e declinando tale opzione, assolvono così alla necessità di segnalare la propria lista di assistititi vulnerabili affinché siano presi in carico dalla Asl ovvero da altri colleghi. In Campania ci sono 4.200 medici di medicina generale ciascuno dei quali ha, si stima, dai 50 ai 60 malati fragili da vaccinare subito. Tra i camici bianchi poi, circa 1 su quattro avrebbe intenzione di rinunciare a svolgere questo ruolo. Pertanto si calcola che circa 50mila pazienti su 200 mila, appartenenti alla platea generale dei fragili, dovrebbero essere vaccinati in altro modo e da altri che non siano il proprio medico di famiglia.


LA PIATTAFORMA
In 48 ore, da quanto è stata attivata la piattaforma regionale “Sinfonia” per questa categoria di malati, le segnalazioni di pazienti fragili hanno superato di poco 4 mila.

Quota destinata a salire sia in rapporto al numero dei medici rinunciatari, sia perché alcuni dottori, anche se ben disposti a vaccinare i pazienti al proprio studio o a domicilio, procederanno ugualmente alle registrazioni per consentire di attivare un doppio binario. A fronte, infatti, della penuria dell’unico tipo di vaccino da loro facilmente maneggiabile e conservabile (Moderna), le cui dosi sono centellinate, si lascia percorribile la strada alternativa di ricevere il vaccino nel percorso definito dalle Asl che comunque potrebbero utilizzare gli stessi medici di famiglia vaccinatori. Quel che è certo è che, allo stato, è impossibile per i medici convenzionati gestire Pfizer che richiede la centralizzazione delle somministrazioni a causa delle rigide temperature di conservazione. 


I VACCINATORI
«In questo scenario - avverte Pina Tommasielli, medico di medicina generale, componente dell’Unità di crisi e strenuo difensore dell’accordo per le vaccinazioni a studio o a domicilio - tutte le dosi disponibili di Moderna dovrebbero essere riservate a noi che potremmo in tal modo comunicare gli elenchi dei fragili alle Asl, ritirare le dosi e procedere alle somministrazioni. Spetta a noi stabilire in base alle indicazioni ministeriali chi è fragile. Non tutti i diabetici, per fare un esempio, rientrano in quella categoria, ma solo quelli che accusano cecità, lesioni gravi. La disponibilità delle dosi è tuttavia dirimente. In mancanza possiamo solo segnalare le liste in piattaforma aprendo una seconda percorribile strada per i malati». Su quante dosi di Moderna la Campania può contare? Il 20 marzo ne dovrebbero arrivare 23.300 circa. Sufficienti, se riservate ai medici di famiglia, per iniziare a vaccinare il 10 per cento dei fragili. In base all’intesa con la Asl Napoli 1 ogni medico comunica al proprio coordinatore della rete di quartiere (che associa 20 studi) la propria modalità di adesione (vaccinazione presso uno degli studi associati o nelle strutture della Asl). Il coordinatore invia la lista dei vaccinatori alla Asl entro le 12 di domani. Ogni medico comunica la lista dei pazienti da vaccinare per le diverse categorie. I medici che non aderiscono registrano invece i dati su piattaforma. Le Asl in questo caso provvederanno alle chiamate. La vaccinazione negli studi avverrà utilizzando collaboratori e infermieri della struttura. E’ compito del medico registrare in tempo reale l’avvenuta vaccinazione. Le immunizzazioni presso gli spazi della Asl saranno prenotati a ore e giorni stabiliti. 

Video

I SINDACATI
Intanto la Fimmg Campania, principale sindacato di categoria, fa sapere che la questione dell’adesione dei pazienti fragili alla campagna vaccinale verrà affrontata nel corso di un incontro dirimente che dovrebbe tenersi martedì prossimo in Regione per stabilire le modalità di Invio in piattaforma dei dati dei grandi fragili sincronizzando il tutto con i sistemi gestionali dei medici. Lunedì andrà invece sul Burc la delibera che ratifica l’accordo. Silvestro Scotti segretario nazionale della categoria, ha incontrato ieri il commissario Nazionale Paolo Figliuolo: «Abbiamo trovato - afferma Scotti - grande disponibilità d’ascolto e massima conoscenza dei problemi logistici, burocratici e gestionali in cui i medici di medicina generale si trovano ad operare in autonomia, in zone rurali o piccoli centri, e comunque da soli e in strutture non organizzate». I medici di medicina generale hanno anche confermato la più ampia disponibilità a vaccinare sia nei propri studi, sia in altre sedi che la Struttura Commissariale vorrà individuare».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA