Covid, in provincia di Napoli prove di lockdown. I sindaci: «Scongiuriamo il peggio»

Covid, in provincia di Napoli prove di lockdown. I sindaci: «Scongiuriamo il peggio»
di Francesco Gravetti
Domenica 11 Ottobre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 16:57
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A colpi di ordinanze, i sindaci dell’area metropolitana di Napoli si fanno avanti nella lotta ai contagi da coronavirus e, se necessario, scavalcano pure governo e Regione. Mini lockdown, chiusure ad horas, blitz per sanificare scuole e locali pubblici: gli amministratori provano soluzioni fai da te per prendere in mano una situazione che sembra sfuggire ogni giorno di più. A San Gennaro Vesuviano il primo cittadino Antonio Russo ci ha messo pochi minuti e due ordinanze per chiudere le scuole tutta la settimana prossima, fermare il mercato settimanale, bloccare per due giorni l’attività del Municipio. Motivo: un’impennata di contagi (una trentina) e un deceduto, che era ricoverato all’ospedale di Nola. A prendere il Covid è stato anche un consigliere comunale, insediatosi insieme al resto degli eletti lo scorso giovedì con una seduta in presenza. E poi insegnanti e alunni. E così Russo ha deciso di dare un segnale forte, con lo stop alle lezioni, la sanificazione degli uffici comunali domani e martedì e la chiusura del mercato all’aperto. Spiega il sindaco«Ho voluto assumermi una responsabilità seria, che sento tutta sulle mie spalle. Ma la situazione è grave». Russo, del resto, appena insediato era andato a parlare con la comunità locale del Bangladesh, chiedendo collaborazione per evitare ordinanze choc come quella adottata nella vicina Palma Campania. Qui il sindaco Nello Donnarumma non ci ha pensato sue due volte a chiudere tutti le sartorie, una ventina, gestite per lo più da bengalesi. Potranno riaprire solo dopo il test sierologico a tutti i dipendenti che, comunque, deve essere ripetuto ogni quindici giorni. 

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Anche a Monte di Procida si sperimenta il lockdown autarchico: il sindaco Giuseppe Pugliese ha disposto la chiusura delle scuole del territorio, nonché la sospensione sine die degli eventi pubblici e la chiusura di palestre, aree giochi per bambini, centri per anziani e circoli ricreativi. Insomma le attività ludiche e di svago sono proibite nel piccolo centro dei Campi Flegrei che, così, si trova a vivere una sorta di quarantena. Domani, salvo nuove ordinanze, le attività didattiche dovrebbero riprendere, ma intanto ci sono altri 12 potenziali contagiati (si attende ancora la conferma ufficiale) che inquietano non poco i cittadini. Questi ultimi, peraltro, sembrano aver accolto con disponibilità le decisioni del sindaco: non si registrano particolari malumori. Non ha firmato particolari ordinanze ma si è messo in strada insieme alle forze dell’ordine il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo. Qui è stato chiuso per cinque giorni un pub-birreria per mancato rispetto del distanziamento sociale. L’attività si è svolta venerdì fino a tarda notte e ha visto in campo polizia municipale e carabinieri ma anche il sindaco e l’assessore alla Sicurezza Maurizio Capozzo. Il primo cittadino si è intrattenuto a conversare in piazza con gruppi di giovani all’esterno dei locali, rimarcando l’obbligo dell’uso della mascherina e del distanziamento sociale, utile a prevenire il contagio.

Subito dopo, i controlli si sono concentrati in piazza Poli, piazzale De Lauzieres, nella zona del Granatello e al corso Garibaldi dove la Municipale ha disposto la chiusura del pub. I carabinieri hanno contestato il mancato uso della mascherina a sette persone. Controllate centinaia di cittadini e decine di attività commerciali. 

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Qualche giorno fa, un altro sindaco aveva dichiarato guerra alla movida: a Frattamaggiore Marco Antonio Del Prete ha vietato dal giovedì alla domenica, dalle 22 alle 6 del giorno successivo, di riunirsi nelle piazze o nei parchi (fa eccezione chi è in fila per entrare in ristoranti o altre attività commerciali) fino al 6 novembre. Ieri in città la notizia di altri 5 contagi e l’ennesimo appello di Del Prete: «Dobbiamo fare il possibile per spezzare la catena dei contagi e scongiurare il pericolo di una nuova chiusura. Il mio invito, ancora una volta, è quello di rispettare le disposizioni vigenti. Mi rivolgo soprattutto ai più giovani».
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