Case occupate a Napoli, la mappa dell'illegalità: dai Colli Aminei a Scampia, oltre 30mila abusivi

La mappa dell'illegalità: 28mila diffide inviate a famiglie fuorilegge

Gli sgomberi a via Egiziaca a Pizzofalcone
Gli sgomberi a via Egiziaca a Pizzofalcone
di Gennaro Di Biase
Domenica 19 Febbraio 2023, 23:00 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 19:10
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Napoli è capitale delle case occupate abusivamente. Chiare al riguardo le parole del premier Giorgia Meloni, che ieri ha annunciato via Facebook la linea dura del governo contro chi vive in abitazioni popolari senza permessi. Ma a Napoli il lavoro sarà più che duro: a dimostrarlo una mappa territoriale larghissima, che abbraccia le periferie opposte di Partenope – da Pianura a Ponticelli, e le zone residenziali – dai Colli Aminei a Pizzofalcone. Sono 16 gli sgomberi ricordati dalla Meloni in città (e tutti legati alla criminalità organizzata). Ma le case occupate “a mezzo clan”, in realtà, sono molte di più. Sono 24267 gli alloggi pubblici gestiti da Napoliservizi, e «la metà circa sono occupati in modo illegittimo». Qualche segnale positivo è arrivato proprio negli ultimi giorni. Palazzo Santa Lucia, nelle scorse settimane, ha approvato la graduatoria regionale provvisoria degli aventi diritto, bocciando però “solo” circa 200 domande di alloggio nel capoluogo campano, perché viziate da irregolarità. 

C’era un vero e proprio sistema di occupazione a Pizzofalcone, dove balzano agli occhi le scritte sui muri che inneggiano al clan Contini e al Pallonetto. Un sistema resistente nel tempo e nello spazio. Lo sgombero è terminato a inizio dicembre, portato avanti solo grazie a una militarizzazione massiccia della via che sovrasta il Plebiscito. Ma le pressioni, in zona, non sono mancate, né a ridosso delle operazioni di liberazione del civico 35 (fu occupata la chiesa), né oggi. I 15 appartamenti liberati in via Egiziaca, non a caso, sono stati murati, ma «nei corridoi del palazzo – spiega il deputato di Europa Verde Francesco Borrelli, da sempre attivo nelle denunce del sistema occupazioni – c’è ancora la mobilia degli ex occupanti».

La mappa, dicevamo, è molto estesa, e va dai Colli Aminei, con gli sgomberi autunnali, a Cisterna dell’Olio in pieno centro storico (un’altra operazione non facile, in un edificio oltretutto danneggiato). Dalle case celesti di Scampia a Miano, da Ponticelli a Pianura. Queste ultime due periferie, agli estremi opposti di Partenope, erano nel mirino del Prefetto Claudio Palomba e del Ministro Piantedosi anche dopo l’incontro di novembre, in cui si preannunciava il giro di vite confermato oggi dalla premier. Perfino nelle scuole della zona Vomero-Arenella, come emerso da un recente dossier di Europa Verde - 6 custodi su 14 occupano illegittimamente l’abitazione. 

La ragnatela dell’abusivismo è radicata e ramificata, in città. Sbrogliarla non sarà facile. La Napoliservizi gestisce 24.267 alloggi pubblici, per lo più case popolari di Edilizia Residenziale Pubblica. Di questi, gli appartamenti sono 22.600. Delle 31717 domande di alloggio regionali, 8747 sono arrivate su Napoli: circa 200 sono state rifiutate (per irregolarità di varia natura, su isee o inesattezze burocratiche). Gran parte di queste pratiche potrebbe però essere un tentativo legittimare situazioni non in regola. 28mila sono invece le diffide da 260 milioni inviate dal Comune agli occupanti nei giorni scorsi. Quasi la metà di chi risiede nei ben 65494 cespiti di Palazzo San Giacomo non è in regola con i pagamenti.

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«Erano più di 10 anni che mancava una graduatoria del fabbisogno abitativo – spiega l’assessore alla Sicurezza di Palazzo San Giacomo Antonio De Iesu – Con questa lista sarà più facile assegnare le case a chi ne ha diritto. Si tratta di uno strumento importante per garantire trasparenza ed equità quando ci sono case disponibili da assegnare. In questo momento però non ci sono case popolari disponibili». Tradotto, sono tutte occupate. E in gran parte abusivamente o illegittimamente. «Secondo i nostri dati – conclude Borrelli – almeno la metà degli alloggi napoletani è occupata abusivamente a vario titolo. Cioè in modo illegittimo, avendola occupata con violenza o addirittura comprata attraverso la camorra, come nelle case celesti a Scampia o Pizzofalcone. In certi casi, a vivere negli alloggi pubblici sono gli stessi esponenti dei clan, che talvolta li subaffittano. A Casalnuovo è stata appena emessa l’ordinanza di sfratto nei confronti di un soggetto che occupa un alloggio e gira in auto di lusso e gestisce negozi. Una grossa fetta di chi oggi è abusivo ha fatto domanda nelle graduatorie provvisorie appena approvate. Chiediamo che i controlli su questa lista siano più severi prima dell’ok definitivo». 

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