De Luca indagato dalla Corte dei Conti:
«Vigili promossi, danno da 400mila euro»

De Luca indagato dalla Corte dei Conti: «Vigili promossi, danno da 400mila euro»
di Leandro Del Gaudio e Adolfo Pappalardo
Martedì 15 Dicembre 2020, 07:30 - Ultimo agg. 12:06
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Una richiesta di risarcimento danni per 403mila euro al presidente Vincenzo De Luca per la vicenda dei 4 vigili urbani/autisti assunti nel suo staff con la qualifica da dirigente. Senza averne titoli secondo la Corte dei Conti di Napoli. De Luca aveva già ricevuto un invito a dedurre per la vicenda ma da ieri è destinatario anche di una citazione in giudizio. Dovrà affrontare un processo contabile, nel corso del quale dovrà giustificare lo spostamento dei vigili all'interno dello staff, con tanto di indennità, che - nell'ottica dei pm della Corte dei conti - avrebbe provocato un danno erariale di oltre quattrocentomila euro. 

Ricordate come nacque questa storia? Il caso ha preso spunto da un episodio accaduto nel settembre 2017 a Salerno, quando l'autista che stava accompagnando De Luca a casa tamponò una ragazza su uno scooter. Nessuna conseguenza grave, ma la presenza di un dipendente comunale salernitano alla guida dell'auto di servizio destinata al governatore, scatenò accuse e polemiche. Prima un'inchiesta della Procura di Napoli, poi quella dei colleghi della magistratura contabile. E proprio questi ultimi hanno provveduto alla quantificazione del presunto danno erariale per l'aggregazione negli uffici di staff di presidenza di alcuni vigili urbani di Salerno, collaboratori storici di De Luca, sin da quando era sindaco della sua città. Fascicolo affidato nella sezione presieduta da Maurizio Stanco, che ha formalizzato una sorta di richiesta di rinvio a giudizio sotto il profilo contabile. Per i magistrati i quattro vigili sarebbero stati comandati a palazzo Santa Lucia e promossi con relativo aumento di stipendio con il ruolo di addetti o responsabili di segreteria senza averne i requisiti necessari.

Una vicenda che va avanti anche sotto il profilo strettamente penale, dal momento che sul caso salernitano è aperta una inchiesta condotta dalla sezione reati finanziari, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. Si attendono le mosse della Procura di Gianni Melillo. 

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I quattro caschi bianchi sono in forze allo staff di De Luca sin dall'inizio del suo mandato alla presidenza della Regione. E sempre con un ruolo dirigenziale nonostante le feroci polemiche, già tre anni fa quando ci fu l'incidente che ha aperto l'inchiesta, dell'opposizione. Nomine fortemente volute dal governatore, tanto che appena due settimane i 4 vigili sono stati confermati nel ruolo e nelle funzioni, con relativo stipendio, di dirigenti di staff. Poi cinque giorni fa l'improvvisa marcia indietro del governatore De Luca che, con decreto a sua firma, ha sospeso per 30 giorni le nomine dei 4 vigili «nelle more della riorganizzazione degli uffici e comunque recita il decreto - per un massimo di 30 giorni, il DPGRC n. 160 del 1.12.2020 nonché il DPGRC n.165 del 1.12.2020, limitatamente alle lettere b, c, d del punto 1 del dispositivo». Ma chi sono i protagonisti di questa vicenda? Ecco alcuni particolari su nomi e mansioni: a Gianfranco Baldi il compito di occuparsi dei rapporti con la conferenza Stato-Regioni, la conferenza unificata e organi legislativi nazionali; a Giuseppe Muro i rapporti con i consiglieri regionali; a Giuseppe Polverino i rapporti con la presidenza del Consiglio regionale ed a Claudio Postiglione i rapporti con strutture regionali e istituzioni locali. Particolare curioso, la citazione in giudizio doveva essere notificata proprio il giorno prima a quello in cui la Campania è andata in lockdown ed è per questo slittata alla settimana scorsa. 

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